Cultura

RUVO, CARAFA E LA LEGGENDA, ATTO TERZO: L'INVITO AGLI ACCONCIATORI A PARTECIPARVI

Anche quest’anno si terrà il corteo storico  Ruvo, Carafa e la leggenda ,che rievoca la tradizionale processione del Corpus Domini e la leggenda dell’Ottavario, ormai radicata nell’immaginario collettivo rubastino. Giunto  alla III edizione, negli anni è diventato un appuntamento classico delle manifestazioni ruvesi.
Il tema di quest’anno sarà “Chiesa e società nel XVIII secolo:  non una semplice sfilata folkloristica  ma, attraverso  ricerche attente a livello locale e nazionale, la rappresentazione di   usi e costumi, arti e mestieri, musica e danze, giochi e altri passatempi, oggetti e riti quotidiani del periodo storico di riferimento.
Questa edizione si presenterà ai nastri di partenza sabato 13 giugno e sarà un attore famoso il nuovo volto per Ettore Carafa. La regia della manifestazione, ancora una volta è stata affidata al presidente del Centro Studi Vincenza Tedone. Ad essa si sono uniti Grazia Di Rella, Erika Guastamacchia e Gigi Garofalo; insieme cureranno l’allestimento e la coreografia di questa nuova edizione.
Ma per ottenere e mantenere un buon livello occorre,  così come consiglia in più occasioni il nostro caro presidente ASCOM Vito D’ingeo, il coinvolgimento di tutta la cittadinanza,  basti pensare a quante persone occorrono per il solo corteo storico composto da circa 300 figuranti come : parrucchieri , truccatori, costumisti, sarte. L’intento del Centro Studi è quello di aprirsi e creare una maggiore collaborazione tra  associazioni,  Aziende,  Enti pubblici e privati presenti nel territorio.
Preghiamo pertanto tutti gli Acconciatori di dare le vostre adesioni al progetto,sempre al nostro referente Giuseppe Basile, entro e non oltre il 21 marzo.
Il centro studi “Cultura et Memoria” esprime sincera gratitudine a tutti coloro che, con il loro impegno, consentiranno l’organizzazione della rievocazione storica, fermo nell’idea che: le cose che si amano non si posseggono né ci appartengono mai completamente, ma  si custodiscono e si tramandano; sono la nostra eredità destinata ai posteri.
Uff. Stampa “Centro Studi, Cultura et Memoria”

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