RUVO ACCANTO ALLE POPOLAZIONI DEL LIBANO. LA TESTIMONIANZA DI PADRE MICHEL ABBOUD E DI DON GIACOMO BERARDI
Un Paese segnato da decenni di guerre. Vissute entro i propri confini, subite a causa dell’arrivo di centinaia di migliaia di profughi (dalla Palestina, poi dalla Siria). Un Paese assoggettato alle pressioni di terrorismi di varia matrice, ostaggio di una cronica impasse politica e istituzionale, vessato da ricorrenti crisi economiche, reduce dalla catastrofica (agosto 2020) esplosione al porto della sua capitale, Beirut. Eppure un Paese vitale, capace di mescolare genti e tradizioni, terminale di importanti flussi migratori, economicamente e culturalmente vivace, pur tra tante contraddizioni.
Della situazione del Libano – oggi di nuovo al centro dell’attenzione delle cancellerie e delle opinioni pubbliche di tutto il mondo, che temono l’espandersi del conflitto accesosi in Terra Santa tra Hamas e Israele – parlerà a Milano in due occasioni pubbliche, martedì 16 gennaio, un autorevole testimone diretto, padre Michel Abboud. Religioso carmelitano, da aprile 2020 è presidente di Caritas Libano, con cui Caritas Ambrosiana e Caritas Italiana collaborano da anni.
Padre Michel Abboud è stato ricevuto presso la Chiesa di Santa Lucia dalla comunità locale. Accolto con affetto e speranza affinchè la macchina della solidarietà continui a costruire ponti verso il Libano.
“Eravamo da tempo in contatto con Abboud e la sua testimonianza è davvero straordinaria. Una presenza che riempie il nostro cuore di dolore, ma nel frattempo ci fa rimboccare ancor di più le maniche per aiutare i poveri e i sofferenti di quella zona”, racconta don Giacomo Berardi. Le condizioni di vita in Libano sono tremende. Manca l’acqua potabile, i medicinali sono introvabili: una situazione davvero drammatica.
“Ringrazio don Giacomo e i volontari di Ruvo di Puglia – spiega padre Abboud – sono qui a Ruvo per alzare la voce in favore della comunità del Libano che vive un periodo davvero critico. C’è una grossa crisi economica che ha preso il sopravvento creando nuovi poveri. La guerra a pochi chilometri da noi ha peggiorato tutto. Salario ai minimi termini e situazione davvero drammatica”.
Il grido d’appello di padre Abboud è stato condiviso dalla comunità ruvese che sta facendo il massimo per sostenere la popolazione libanese in difficoltà.