“RUVESI PER RUVO” AL SINDACO: “NO ALLA DISCARICA IN ZONA PIP. SEMPRE IN ATTESA DI UNA RISPOSTA”
“Anzichè creare un’altra discarica al servizio della città, si va a sacrificare la zona PIP in piena espansione”, lo ribadisce l’associazione “Ruvesi per Ruvo” con dei manifesti pubblici per ribadire la ferma volontà degli artigiani a alla presenza della discarica nella zona industriale. Inoltre, lamenta una non risposta da parte del sindaco a una richiesta di incontro protocollata il 21 agosto 2020 a cui non è mai arrivata nessuna risposta.
Questa la lettera inviata al primo cittadino Pasquale Chieco e per conoscenza al Comando dei Vigili Urbani:
“La cittadinanza tutta si chiede dov’è il sindaco e l’amministrazione tutta; esistono e se esistono come mai tanta indifferenza alle doglianze della cittadinanza per tre GRANDI PROBLEMI?
Primo: l’igiene non è più fiore all’occhiello, come una volta, della splendida città di Ruvo poichè la raccolta porta a porta, differenziata, non ha piena funzionalità. I cittadini virtuosi sono costretti a percorrere chilometri per raggiungere una isola dubbiamente ecologica, improvvisata in una zona importante di sviluppo produttivo, in netto contrasto alla designazione urbanistica di P.R.G. ancora in palese disagio sia per le attività e per i residenti poichè fonte di inquinamento e intasamento di traffico come più volte denunciato. Contestazione che è stata resa pubblica in Palazzo Caputi in occasione di una fantastica e furba rappresentazione di un progettino didattico alquanto offensivo ma ampiamente contestato da questi intervenuti.
Secondo: a Ruvo la circolazione stradale fluida e semplice di una volta, già forte di un modesto ma funzionale orientamento stradale, oggi trasformata da una segnaletica di senso unico, in un autentico labirinto confuso, che disorienta il cittadino, ma ancora di più qualche sfortunato forestiero. La circolazione stradale in una città è come la circolazione sanguigna del corpo umano che, se non curata con attenzione, anche con l’ausilio di competenze mediche specifiche, prova infarti e trombosi. Malgrado il coro univoco cittadino che contesta la confusione stradale, causata da un improvvisato tecnico di strada, che è causa di maggiore inquinamento per percorrenze inutili, quasi raddoppiate e confuse. Tale situazione è il primo biglietto da visita negativo per un visitatore; con nessun segno di inversione di rotta si continua con arroganza a improvvisi cambiamenti di segnali stradali senza miglioramento. Mentre notiamo vistosi peggioramenti, forse al solo intento di ricavare ancora posti in fascia blu. Ed ancora: la sosta in strisce blu è di buona utilità, se distribuita in maniera chiara e logica, ma se realizzata senza tener conto degli interessi legittimi dei residenti, causa danni e confusione. Così come è stata realizzata a Ruvo, con una concessione strana e incomprensibile, che ha determinato intasamento nella periferia (zona bianca) e difficile sosta al centro.
Terzo: non è forse vana insistenza replicare sulla disastrosa realizzazione delle rotatorie nello svincolo estramurale Ruvo-Terlizzi-Corato, come già notificato con protocollo dell’11 agosto 2020 che, malgrado le accese rimostranze negative e le vistose riparazioni di cordoli divelti da mezzi di trasporto costretti a difficile manovre, ancora oggi non si è registrato un blocco dei lavori e una seria verifica di quanto realizzato. Fare delle critiche e non contribuire può risultare semplice ma dannoso, ma essere sordi e mostrarsi convinti di essere Deus ex machina, senza voler ascoltare, è alquanto abnorme.
Le lamentele possono essere anche non subito accettate, ma dovrebbero essere vagliate con umiltà e ascolto, e porterebbero sicuramente a una crescita sociale allo stato attuale indispensabile. Almeno per la nostra città.
Alle tante proteste degli associati e non l’associazione non può essere insensibile, ma in dovuta osservanza del suo Statuto sollecita, tramite invito, un urgente incontro. Allo scopo si attende un gradito cenno di assunzione di responsabilità a fronte delle legittime lagnanze cittadine, tanto per non dover ricorrere a costituzione di parte leso facendo addebiti di relative responsabilità e danni consequenziali. L’associazione sempre nell’intento di voler e dover collaborare con l’Ente preposto, al fine di un migliore utilizzo di risorse evitando sprechi e pregiudizi ambientali, auspica adeguato riscontro.