"RUVESI A STECCHETTO…"
“Ruvesi a stecchetto”, a scriverlo è l’Ing. Michele Stasi che ha inviato in redazione una nota, spiegando e rettificando, secondo i suoi calcoli, i veri costi dell’attività amministrativa che i cittadini ruvesi andranno a sopportare entro la fine dell’anno. Il tutto riprendendo l’articolo apparso su ruvesi.it, in cui l’amministrazione comunale specificava che il crac fosse scampato.
Ci si riferisce all’articolo riportato, tanto sul social network che da www.ruvesi.it e da La Gazzetta del Mezzogiorno dell’11 agosto ultimo scorso, e dal titolo SPESE COMUNALI A DIETA FERREA MA IL CRAC SEMBRA SCAMPATO”. Titolo che andrebbe modificato in “RUVESI A DIGIUNO TOTALE” sinonimo di “RUVESI A STECCHETTO”.
Ecco quanto scrive: “L’articolo in questione riferisce notizie false che vanno immediatamente e pubblicamente smentite e che non trovano riscontro alcuno negli atti approvati, dalla sola maggioranza, nel Consiglio Comunale tenutosi in data 30 luglio u.s. e sul quale v’è silenzio assoluto.
A fronte dell’invarianza di cui si parla nell’articolo, si riportano gli smisurati aumenti della tassazione:
– ABITAZIONE Principale : incremento di € 10,00 per ciascuna unità immobiliare;
– IMU TERRENI agricoli : incremento del 39,48% rispetto al calcolo effettuato in data 16 giugno in sede di versamento 1^ rata di acconto. VEDASI DELIBERA C.C. n° 29 del 30 luglio 2015
Con riferimento, invece all’approvazione del piano finanziario per il servizio di gestione rifiuti si rileva:
– incremento dell’ 82,70% dei costi di trattamento e smaltimento CTS;
– incremento del 311,00% della voce “altri costi” AC;
– incremento del 13,80% dei costi amministrativi, ec. CARC;
– incremento del 114,32% dei costi d’uso del capitale CK,
il tutto corrispondente ad un incremento complessivo del piano economico finanziario del 43,90 % pari ad € 1.343.216,00.
Ma la gravità della situazione emerge dal fatto che detta cifra, alla quale va aggiunto il 4% per il tributo provinciale (area metropolitana?), è costituita per la gran parte da costi non presenti nelle spese consuntivate relativamente all’anno 2014, così come invece stabilisce il legislatore ai fini della determinazione della tariffa per i rifiuti solidi urbani.
Infatti degli € 1.343.216,00 solo la cifra di € 509.365,96 costituisce il maggior costo inerente il conferimento in discarica (causa chiusura sito Trani) mentre l’importo di € 551.897,92 afferisce la previsione di spesa per la raccolta porta a porta da estendere all’intero centro urbano negli ultimi tre mesi del 2015 e quello di € 241.443,00 riguarda il fondo accantonamento rischi pari allo 0,5% dell’insoluto per anni precedenti. VEDASI DELIBERA C.C. n° 27 del 30 luglio 2015
Alla luce di tali impropri ed illegittimi inserimenti di costi nel piano economico finanziario la tariffa per i rifiuti solidi urbani TARI subisce notevolissimi incrementi, rispetto a quella applicata nel 2014 e pari:
– al 27,00 % (parte fissa) per utenze domestiche e non domestiche;
– al 72,50 % (parte variabile) per utenze domestiche e non domestiche. VEDASI DELIBERA C.C. n° 28 del 30 luglio 2015-08-12
L’Amministrazione ha il preciso dovere, oltre che onere, di riferire la verità ai propri cittadini e non Le è consentito in alcun modo abbindolare gli stessi riferendo di un incremento tariffario, superiore al 10% (per le utenze domestiche) ed al 20% per quelle non domestiche, senza specificarne l’entità.
VENGHINO RUVESI VENGHINO CHE IL TALOS LO FACCIAMO CON I VOSTRI SOLDI”.