“Rubi antiqua”, i lavori della prima giornata. Oggi la seconda parte del convegno a Parigi
A partire dalle 9,30, avrà inizio la seconda giornata dei lavori del convegno “Rubi antiqua: du Collectionnisme à l’Archéologie, Ruvo di Puglia et l’Europe” (qui il programma nel dettaglio) nella Sala Vasari dell’Institut National d’Histoire de l’Art di Parigi (2 Rue Vivienne).
Il convegno è patrocinato dalla Sorbona, dal Comune di Parigi, da ANHIMA, dall’INHA, Pugliapromozione, #WeareinPuglia, Regione Puglia e Comune di Ruvo di Puglia,
I lavori della prima giornata hanno consentito di avvicinarsi ai reperti provenienti dal sito peucezio di Ruvo di Puglia esaminando tre punti di vista differenti e complementari come scrivono sulla pagina Facebook Rubi antiqua tramite la quale si possono conoscere gli aggiornamenti.
«I numerosi relatori hanno presentato le collezioni di Ruvo ricollegandole dapprima al contesto archeologico generale dell’antica Peucezia, quindi alla museografia, per la quale il museo Jatta era precursore e, per finire, agli archivi degli scavi e dei collezionisti».
Alle 9.30 di ieri, dunque, ha avuto inizio il convegno con la presentazione del programma “Rubi antiqua” a cura della sua ideatrice e coordinatrice, l’archeologa e ricercatrice ANHIMA Daniela Ventrelli. Dopo la presentazione, hanno dato i loro saluti e fatto allocuzioni Aldo Patruno, direttore del Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia; il sindaco di Ruvo di Puglia Pasquale Chieco; l’assessora alla Cultura Monica Filograno; Rosa Maria Faenza Jatta, curatrice del patrimonio artistico, bibliotecario e archivistico della Famiglia Jatta e di Palazzo Jatta, François de Polignac, membro dell’UMR 8210 ANHIMA (Antropologia e Storia del Mondo Antico; CNRS/EPHE/EHESS/Univ. Paris I Panthéon Sorbonne/Univ. Denis Diderot Paris 7) e Béatrix de Blacas, curatrice del patrimonio archivistico del Duca de Blacas nel Castello d’Ussé, Rigny-Ussé ed erede del Duca de Blacas legato da un “rapporto di collezionismo” con Giulio e Giovanni Jatta.
Dopo che Federica Giacobello legge la lettera di saluti di Gemma Sena Chiesa, professoressa Emerita dell’Università degli Studi di Milano, la conferenza di introduzione è affidata alla professoressa Raffaella Cassano dell’Università degli Studi di Bari che fa un’analisi acuta sul “Saccheggio delle necropoli pugliesi nell’Ottocento, motore del collezionismo archeologico italiano ed europeo”.
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La prima sessione del convegno, presieduta da Violaine Cuchets (Université Paris 1 Panthéon Sorbonne, ANHIMA) permette di tessere un dialogo su “Ruvo nell’antica Peucezia” con tre interventi. Paola Palmentola e Savino Gallo (Università degli Studi di Bari) parlano di “Ruvo tra Daunia e Peucezia. I dati archeologici da un centro di confine della Iapigia preromana”. Maria Luisa Marchi, Aglaia Piergentili, Ilaria Fabiano (Universita di Foggia) relazionano sulla topografia dell’antica Ruvo in ” Dynamiques des installations dans la Peucétie antique : reconstruction topographique de Ruvo di Puglia”.
Eliana Mugione (Università di Salerno) parla dei vasi ruvesi in “Les importations de céramique à figures rouges d’Athènes et de Tarente à Ruvo : formes, syntaxe figurative et iconographie”.
La seconda sessione è stata presieduta da Valentino Nizzo (Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia) ed è stata dedicata a “Ruvo, du site au Musée”, Ruvo da sito archeologico a Museo con tre interventi. La direttrice del Museo Jatta Elena Silvana Saponaro parla de “Gli Jatta di Ruvo: da collezione privata a Museo archeologico Nazionale”. Carmela Battista (Rubi antiqua, ULB – Université libre de Bruxelles) e Giuseppe Caldarola (Università Iuav di Venezia) relazionano su “La “Casa-Museo” Jatta di Ruvo: genesi e fortuna di un modello museografico”. A concludere, Luigi La Rocca (MIBACT Puglia – Soprintendenza di Bari) con il contributo “Il Museo Archeologico della Provincia di Bari tra memoria delle radici storiche e collezionismo”.
La terza sessione, presieduta da Antonella Pompilio (Archivio di Stato di Bari), fa un bilancio relativo all’apporto dell’archivio negli scavi e collezioni a Ruvo di Puglia in “Fouilles et collections à Ruvo di Puglia : l’apport des Archives”. E’ un interessante viaggio tra lettere, testimonianze d’archivio, dati articolato in quattro interventi. Paola D’Alconzo (Università « Federico II », di Napoli) parla di “Approccio vincolistico e tutela su base territoriale: evoluzione dei modelli normativi di salvaguardia del patrimonio culturale del Regno di Napoli nella prima metà del XIX secolo”. Segue Daniela Ventrelli (Rubi antiqua, CNRS-ANHIMA) e Florence Le Bars-Tosi (@Rubiantiqua, ArScAn) in “La “Commissione dei Regi Scavi di Ruvo”(1837-1842), une tentative de tutelle sur les fouilles archéologiques à Ruvo di Puglia”. Federica Giacobello (Università di Milano) parla de “I vasi da Ruvo di Puglia del Museo Archeologico Nazionale di Napoli e della Collezione Intesa Sanpaolo. Temi e officine”. Conclude Julia Schelling (Rubi antiqua, Université Paris 1 Panthéon Sorbonne) con “Rubi antiqua dans la plateforme AGORHA. Les enjeux des humanités numériques”.
I lavori del convegno, oltre agli approfondimenti sul programma, possono essere consultati sul sito ufficiale e sui canali social del programma Rubi antiqua.
(Fotografie © Matteo Pellegrinuzzi)
