“Rubi antiqua”, la storia della collezione Jatta in un convegno a Parigi
La collezione Jatta dell’omonimo Museo Archeologico Nazionale di Ruvo di Puglia è stata l’oggetto della relazione dell’archeologa Daniela Ventrelli, nell’ambito di «Rencontre exploratoire franco-italienne sur l’archéologie funéraire en Italie du Sud entre la fin du VIe et le début du IIIe siècle av. J.C. – Incontro franco-italiano sull’archeologia funeraria nell’Italia del Sud tra la fine del VI secolo e gli inizi del III secolo a.C.», svoltosi a Parigi, presso l’Institut National d’Histoire de l’Art, dal 24 al 25 marzo.
Il convegno è stato realizzato con il sostegno dell’equipe di “Rubi Antiqua”, grazie alla partecipazione della Regione Puglia, partner istituzionale del progetto.
Nel convegno, a cui hanno partecipato studiosi provenienti da atenei e centri di ricerca italiani e francesi, sono stati approfonditi alcuni aspetti relativi all’arte funeraria antica dalla quale si possono ricavare informazioni relative all’economia, alla struttura sociale, alla religiosità di un popolo. Nella Collezione Jatta, ad esempio, sono presenti molti reperti legati all’arte funeraria: la melagrana e l’uovo dipinti su alcuni crateri simboleggiano, rispettivamente, il dualismo vita-morte e la rinascita dopo la morte, i naiskoi sono edicole funerarie che compaiono sovente sulle anfore.
“Découvertes archéologiques et collectionnisme à Ruvo di Puglia au XIX siècle: le cas de la Collection Jatta – Scoperte archeologiche e collezionismo a Ruvo di Puglia nel XIX secolo” è il titolo del contributo della dottoressa Ventrelli, coordinatrice del Progetto “Rubi Antiqua” che studia e rinnova l’interesse per l’archeologia e il collezionismo dell’Ottocento in Italia e in Francia, nazioni tra le quali ci fu lo scambio di preziosissimi reperti storici. “Osservatorio privilegiato” del Progetto è, appunto, il Museo Archeologico Nazionale Jatta di Ruvo di Puglia, città il cui sottosuolo restituisce, sovente, segni del proprio passato. Segni e testimonianze conservati anche al Museo Archeologico Nazionale di Napoli e al British Museum di Londra.
«A nome del progetto “Rubi antiqua”, dei partner scientifici e istituzionali che lo rappresentano e dei ricercatori che lo animano, esprimo un ringraziamento affettuoso agli organizzatori della “Rencontre exploratoire franco-italienne sur l’archéologie funéraire en Italie du Sud entre la fin du VIe et le début du IIIe siècle av. J.-C.” Alexandra Attia, Daniela Costanzo, Christian Mazet e Valeria Petta, per il lavoro svolto con tanto impegno e dedizione» dichiara Ventrelli.
«Abbiamo trascorso insieme due giorni meravigliosi, condividendo competenze e conoscenze, esperienze professionali diverse, sogni e speranze: tutti indistintamente animati da una passione importante verso un lavoro delicato, dal futuro difficile e incerto.
Le comunicazioni che abbiamo ascoltato testimoniano l’evoluzione del nostro mestiere verso una nuova forma d’interconnessione tra discipline, un tempo impensabile.
Il futuro risiede in questo cambiamento, un diverso modo di pensare e di essere, lontano da vecchie logiche e comportamenti codificati. Con il vostro entusiasmo e la vostra professionalità avete dimostrato che tale passaggio è già in atto.
A voi, i nostri complimenti più sentiti e l’augurio di tornare presto a lavorare insieme con un progetto comune, dagli obiettivi sempre più importanti.
Per voi un meritato sostegno da parte di “Rubi Antiqua”: l’impegno morale e finanziario nella pubblicazione degli atti».
(Foto tratta dalla pagina “Rubi Antiqua”)