Politica

Riqualificazione Piazza Castello: parla Francesco Paolo Paparella

Riceviamo e pubblichiamo nota del rappresentante di Movimento Sociale Fiamma Tricolore, Francesco Paolo Paparella:

“Cari Cittadini di RUVO di PUGLIA,

a seguito dell’incontro con l’amministrazione comunale svoltosi lo scorso 30 aprile ed inerente il tanto tormentato progetto di riqualificazione di Piazza Castello, mi rivolgo a Tutti Voi al solo scopo di chiarire quanto accaduto.

Lo scontro animato, di cui io stesso mi vergogno, è il frutto di un perdurante comportamento istigativo da parte di una amministrazione che si rifiuta di ascoltare.
Nei fatti, RUVO di PUGLIA, GRAVINA e CANOSA nell’antichità erano considerate luoghi sacri di sepoltura e questo ha fatto sì da renderle famose in tutto il mondo, in modo particolare la nostra amatissima città che, grazie a mecenati come i Sigg.rri Giulio e Giovanni JATTA e la Sig.ra Giulia VIESTI, i quali, attraverso i rinvenimenti archeologici hanno realizzato il museo attualmente bene culturale unico (qualche decennio fa era il secondo solo dopo il LOUVRE) al mondo, la cui unicità è data dalla allocazione dei reperti così come catalogati sin dal lontano 1869.
In tema archeologico, non bisogna dimenticare le altre collezioni come quelle delle famiglie CAPUTI JAMBRENGHI e LA GIOIA, per le quali, a causa della mancata notifica della vendita ai sensi della legge 1089/39 s.m.i., ancora oggi si può attuare l’esercizio del diritto di prelazione.
Mi permetto di far notare a tutti Voi, come ancora oggi vi è il perdurante comportamento di occultare così tanta ricchezza culturale a favore di uno sterile apparire, o per meglio dire, “riqualificazione”.
Nello specifico, la riqualificazione di piazza Castello è l’ opportunità per creare un nuovo volano socio – economico – culturale per la città.
Come?
Attraverso la messa a nudo del suo insediamento archeologico che, comprende dal neolitico sino al XIX secolo d.c.
Questa unicità (scusate la modestia), consente di attingere a fondi certi europei, i quali impongono la creazione di un volano economico, il tutto in perfetta linea con il nuovo andamento politico del presidente Regionale VENDOLA e del Ministro alle Infrastrutture DEL RIO, i quali hanno detto basta a sperpero di denaro pubblico per opere che non producono.
L’unicità della piazza – grazie alla sua sottostante composizione – la complessità – perché racchiude un vasto spazio temporale – ed indi la direzione di diversi soprintendenti, ognuno per la propria competenza, impone lo sviluppo di un progetto archeologico didattico europeo.
Tale attuazione progettuale comporta la presenza, per un quadriennio, di studenti, docenti, antropologi, ricercatori etc. europei, con manovalanza locale.
Appare inutile rappresentare il vantaggio presente e futuro che la nostra città potrebbe ricavarne attraverso una riqualificazione con fondi europei.
Il fine sarebbe di possedere nel cuore della nostra città, (che i Nostri predecessori gelosamente hanno preservato da ogni speculazione come anche piazza CAVALLOTTI, largo Annunziata e i larghetti di via S. Carlo) una piazza a due livelli, di cui la parte superiore magari architettonicamente da terzo millennio e fruibile per manifestazioni etc. etc., e la parte inferiore per un percorso archeologico, lasciando ai posteri una significativa archeologia architettonica.
Questa proposta, inizialmente prospettata dall’allora Soprintendente Arch. Marcello BENEDETTELLI sin dal maggio 2009 alla presenza del Sindaco Michele Stragapede, è stata personalmente riproposta dallo scrivente nel marzo 2013, ma non è stata mai presa nelle dovute considerazioni, al punto che lo Stato nel dicembre 2014  ha dovuto restituire all’ Europa 150 milioni di euro per la totale assenza di progetti in tal senso. Per fortuna, attualmente si accede a finanziamento grazie al bando europeo P.O. FERS 2014 – 2020.
Il motivo della discordia è quindi il dilemma tra la scelta di spendere gli attuali fondi o differire nel tempo la riqualificazione, con contestuale creazione di un nuovo volano socio-economico-culturale.
Siccome forse non riesco a farmi comprendere dall’attuale classe politica, generando in me esternazioni forti, in netto contrasto con la mia educazione, chiedo a Tutti Voi cittadini di RUVO di PUGLIA un immediato intervento democratico, in ogni forma, al solo scopo di decidere sulle sorti della nostra città.
Tre riflessioni personali:
I) RUVO di PUGLIA ha la fortuna di possedere un museo unico al mondo ma non un sito archeologico, di cui certamente il 60% si trova nel sottosuolo dell’urbe. Forse tanta immensa ricchezza culturale è ingombrante per le consulenze tecniche imposte dalla politica, tanto da occultare il sito neolitico della infante – e secondo al mondo per importanza – rinvenuto presso la scuola media D. COTUGNO (le cui indagini archeologiche sono costate 160 mila euro alla comunità ruvese per poi essere vanificate nel nulla oltre al contezioso con l’impresa appaltatrice), oppure come quello del parcheggio in via CAIROLI, laddove sono stati accertati insediamenti archeologici e dove verranno realizzati 20 alloggi popolari e l’asilo nido; il tutto per pura negligenza tecnica esterna.
II) RUVO di PUGLIA è un paese prettamente agricolo e non ha una zona agro-alimentare sin dal lontano 1976, forse perché gli agricoltori sono figli di un Dio minore?
III) qualora un privato imprenditore accedesse a fondi europei con la metodologia adottata in questi casi, di certo si troverebbe privato dei propri beni e nelle patrie galere!”

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