Attualità

RIDOTTO IL PERSONALE PER IL RECUPERO DELLA DIFFERENZIATA: UNA SOLA UNITA’ PER IL CENTRO STORICO.

Forse è il momento più delicato per la raccolta differenziata. Stanno emergendo i limiti di un sistema che non ha mai rispettato le aspettative da nessun punto di vista. Adesso per cercare disperatamente di ridurre i costi si mette mano ai tagli, ma non proprio felicissimi.

La situazione più delicata la si sta vivendo nel centro storico. In relazione all’approvazione del nuovo Piano Economico Finanziario, a valere per l’anno 2017 sono state introdotte variazioni nelle erogazioni dei servizi. Tutto questo è andato in vigore dal 21 marzo.

Scendono a undici le unità che saranno protagoniste del Porta a Porta notturno, una per la raccolta nella zona industriale, mentre ne resta uno solo a dover svolgere le competenze nel centro antico. La conseguenza è che un operatore, da solo, non riesce a coprire le seicento famiglie presenti nel borgo antico. Fa quel che può e scadute le proprie ore, va via. Laddove non è riuscito a recuperare i sacchetti, gli stessi rimangono alla mercè dei passanti. Se fino ad ora, raccoglieva qualsiasi sacchetto, adesso, invece, ha l’obiettivo di ritirare solo ed esclusivamente quello previsto dal calendario settimanale.

Mentre si vocifera uno sciopero da parte dei dipendenti A.S.I.P.U., i primi a leccarsi le ferite per questa decisione sono i ruvesi stessi, gli abitanti del centro storico e non, costretti ad assistere a uno spettacolo indecoroso.

Sperando che quanto prima il tutto venga ripristinato, rapidamente. Isola ecologica al centro? Cestelli anzichè buste? Più autonomia del cittadino? Forse queste soluzioni sarebbero sì costate in fase di avvio, ma poi avrebbero dato a Ruvo un’altra immagine, con maggiore autonomia per tutti coloro che vogliono differenziare ma sono impossibilitati a raggiungere la zona industriale.

Come al solito facciamo su ruvesi.it da quando è stata avviata la raccolta differenziata, le responsabilità della “torta” vanno suddivise in tre fasce: l’azienda che gestisce il servizio, l’amministrazione controllore dello stesso, i cittadini soggetti attivi del corretto smaltimento.

Puntare il dito contro questi ultimi, spesso, è il gioco più semplice, specie perchè le discariche a cielo aperto sono sotto gli occhi di tutti. Da una parte i dati che danno i cittadini ruvesi propensi a differenziare, dall’altra l’incapacità di alcuni di essi di rispettare le regole, a danno dell’intera comunità.

Si spera che la raccolta “porta a porta” sia proficua anche perché se effettuata correttamente, porterà benefici economici non solo a livello collettivo ma anche ad personam. Infatti il cittadino più virtuoso sarà premiato con una tassazione più bassa“. Era il 3 novembre 2015, quando in conferenza stampa, l’allora assessora all’ambiente Caterina Montaruli spingeva affinchè la città si prodigasse per la messa a punto del servizio. “Bisogna ricordare – dichiarò in consiglio comunale il 18 novembre la stessa Montaruli – che i controlli saranno rigorosi: perché fare una raccolta differenziata corretta consentirà di non incorrere in sanzioni. A partire dall’anno prossimo, le buste saranno microchippate per avviare una tassazione personalizzata che premi i cittadini più virtuosi”.

Bene non è avvenuto nulla di tutto ciò: i costi della differenziata non sono scesi, le buste microchippate non sono mai state distribuite. Dire che uno differenzia correttamente se sa di essere multato è di certo una sconfitta sociale. Ma spesso non si hanno altri mezzi.

Data la “mannaia” addosso ai ruvesi, adesso occorre volgere lo sguardo su altri aspetti: “Per quanto riguarda la raccolta dei pannolini per bimbi e adulti – spiegava l’assessora Montaruli in consiglio comunale – sarà consegnato a chi ne farà richiesta un sacchetto rosso e l’Asipu, quotidianamente, lo ritirerà”.

Anche questo auspicio è venuto meno: per risparmiare sui costi generali della differenziata, l’A.S.I.P.U. ha deciso di non seccare i ruvesi di domenica a partire dal 19 marzo. Il bustone del secco è meno ingombrante, vero, ma qualcuno entri nelle abitazioni dove vi sono anziani e malati: è giusto che in casa debbano stazionare per 48h i sacchi rossi?

Diversi cittadini hanno esposto, comunque, domenica sera, i sacchi rossi per dare un segnale forte, ma offrendo un’idea di città davvero molto simile a quella di una discarica.

E’ un momento di difficoltà dal quale se ne esce cercando sì di limitare i costi della differenziata, ma non a discapito dei cittadini stessi.

 

 

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