RICORDANDO MARIO FRANCESE: IL GIORNALISTA CHE SFIDO’ LA MAFIA
Mario Francese, giornalista italiano, moriva a colpi di pistola la sera del 26 gennaio 1979 in Viale Campania, a Palermo.
“Cosa Nostra” non lo aveva perdonato per essersi intromesso e interessato alle relazioni che vedeva la Regione e la politica siciliana coinvolta con quell’”associazione” che si faceva sempre più grande e potente.
Aveva la colpa di essere stato l’unico giornalista di Sicilia ad avere avuto il coraggio di scrivere la verità su quei rapporti “occulti” e di fare i nomi delle persone che ne facevano parte.
L’amore per la sua terra, per il suo lavoro e per la gente siciliana onesta, tra cui il colonnello Russo, vittima di mafia, rappresentavano per lui lo stimolo per continuare a combattere quella battaglia.
Fu l’unico ad intervistare la moglie di totò Riina, Ninetta Bagarella, e il primo a scavare negli intrighi della “diga Garcia”, dedicatagli nel 2013 su iniziativa di Legambiente.
Un esempio di giornalismo vivo e vero, forse, l’unica arma potente per riuscire a sconfiggere l’illegalità.
Mario Francese, a distanza di 39 anni, vive, non solo nei cuori dei siciliani, ma anche negli ideali di quella gente che crede nella verità.