Attualità

Riabilitazione fuori regione, la task force ASL al lavoro

La ASL Bari ha avviato le verifiche sui pazienti che usufruiscono di trattamenti ambulatoriali riabilitativi ex art. 26 legge 833/78 fuori dalla regione Puglia.

In mattinata il dr Vito Lozito, direttore della Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza dell’Area Metropolitana della ASL Bari, ha avviato le procedure per la presa in carico dei pazienti attualmente trattati in via ambulatoriale fuori regione. Per procedere nel più breve tempo possibile, la ASL Bari ha costituito una task force di esperti che, allo stato, ha censito 261 minori con patologie differenti e cicli ambulatoriali diversificati. Tutte le posizioni saranno esaminate e verificate entro quattro settimane.

E’ utile precisare che la stesura del Progetto Riabilitativo Individuale, già utilizzato in regione Basilicata per la stessa tipologia di pazienti presi in carico dal privato accreditato, persegue l’obiettivo di dare la migliore risposta sanitaria ai pazienti, attraverso la creazione di team di specialisti che consentano una valutazione multidisciplinare dei reali fabbisogni di salute.

A questo proposito la Asl Bari ha di recente concluso una serie di concorsi pubblici che consentiranno, a brevissimo, l’assunzione di terapisti della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva, tecnici della riabilitazione psichiatrica, educatori professionali, logopedisti e fisioterapisti; l’assunzione di queste figure professionali permetterà di garantire organici adeguati al territorio murgiano, oltre che in tutta l’area di competenza provinciale.

Sul versante delle prestazioni in corso, la Asl Bari già venerdì scorso ha comunicato agli enti accreditati in regione Basilicata che potranno completare tutti i cicli di prestazioni in favore di pazienti immessi a tutto il 6 febbraio 2020, di fatto garantendo la continuità assistenziale più volte invocata da alcuni familiari.

La Asl Bari, pur comprendendo le legittime preoccupazioni dell’utenza, invita caldamente le persone interessate ad utilizzare i canali istituzionali di dialogo corretti sia per segnalare criticità sia per rilevare eventuali disservizi. Così facendo si potrà evitare l’insorgere di allarmismi derivanti da interpretazioni dei fatti del tutto soggettive quando non fuorvianti, svolti in questi giorni da diversi portatori di interesse che, peraltro, da tempo conoscevano l’esistenza del regolamento regionale e la conseguente necessità di dover regolarizzare l’accesso ai servizi ambulatoriali riabilitativi.

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