REGOLAMENTO COMUNALE SUL GIOCO D’AZZARDO: DISCUSSIONE RINVIATA AL PROSSIMO CONSIGLIO COMUNALE
Inserito tra i punti all’ordine del giorno dell’ultimo Consiglio Comunale, il Regolamento per la prevenzione ed il contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico non è stato ancora approvato. L’idea dell’amministrazione è, infatti, quella di affidarsi ad una figura esperta a livello nazionale.
Nello scorso Consiglio Comunale, tenuti giovedì 6 febbraio, è intervenuto sul tema il Consigliere Piero Paparella il quale ha rappresentato che in data 24 dicembre 2019, assieme all’altro Consigliere d’opposizione, Damiano Binetti, hanno protocollato una proposta di deliberazione che permettesse al Comune di Ruvo di Puglia di dotarsi di un Regolamento comunale per la prevenzione e il contrasto del gioco d’azzardo patologico, anche in virtù dei preoccupanti dati ufficiali pubblicati annualmente dall’agenzia delle dogane e dei monopoli di Stato che raffigurano un trend di cifre spese per il gioco sempre più in crescendo.
Nel Regolamento in oggetto, ha specificato Paparella, si sono recepite integralmente le direttive imposte dalla legge n.21/2019, la quale he ha integrato e modificato alcune parti della precedente n. 43/2013. E’ stata inserita, altresì, una proposta di sconto pari al 50% rispetto alla tariffa TARI per tutte quelle attività commerciali che non solo siano in regola con i pagamenti relativi a tale tassazione, ma che abbiano, al contempo, deciso di non installare o disinstallare le apparecchiature di gioco. Inoltre, si chiede anche di prevedere, così come sancito dall’accorda Stato-Regioni, delle limitazioni orarie di accesso a tali congegni (dalla durata comunque non superiore alle sei ore), specie nelle fasce orarie che attirano più giocatori.
Il Regolamento, ha chiarito il sopracitato Consigliere, non ha l’ambizione di diventare la risoluzione di tale difficile problematica ma ben può rappresentare un primo passo importante e necessario che non deve ulteriormente essere rimandato.
A seguito di tale è intervento il Presidente Scardigno il quale ha sottolineato, tuttavia, che in assenza dei pareri tecnici preventivi obbligatori, sarebbe stato opportuno rinviare la discussione su tal punto. Dello stesso avviso anche la Segretaria Generale, Dott.ssa Tampoia.
Sul punto è intervenuto anche il primo cittadino il quale ha spiegato che l’intento da perseguire è quello di adottare un provvedimento che abbia tutti i crismi della legittimità, considerando che sottesi a tale complesso fenomeno vi sono interessi contrastanti rappresentati anche da associazioni professionalmente strutturate.
Dello stesso avviso anche il Consigliere di maggioranza Rino Basile il quale ha evidenziato come la questione sia delicata su due piani: uno riguardante la contrapposizione di interessi e l’altro di carattere sociale. Lo stesso ha invitato, pertanto, l’amministrazione a chiedere, in maniera laica e libera, l’aiuto di soggetti esperti che hanno già condotto altri Comuni ad adottare provvedimenti del genere.
L’Assessore Montaruli ha informato il Consiglio che ci si sta muovendo proprio nella direzione prospettata dal sopracitato Consigliere. Prima di adottare un Regolamento del genere, ha asserito la stessa, è necessario conoscere nel dettaglio in che modo il fenomeno in parola si manifesta nel territorio per poi intervenire, successivamente, in modo mirato. L’azione di monitoraggio, ha fatto sapere la Dott.ssa Montaruli, è iniziata già da un mese. Inoltre, l’amministrazione ha già ottenuto lo stanziamento di alcune risorse che saranno utilizzate dalla Giunta per azioni di prevenzione nelle scuole.
L’Assessora ha confermato, altresì, che per l’adozione di tale provvedimento il Comune si avvarrà di una figura esperta a livello nazionale che ha già accompagnato il Comune di Brescia nell’approvazione di un Regolamento sul tema che si è rivelato il migliore dal punto di vista giuridico.
Infine, su sollecitazione della Consigliera Lia Caldarola, il Consigliere Damiano Binetti ha accolto l’invito acchè la discussione sul provvedimento in oggetto, acquisiti i parere necessari obbligatori, fosse riportato in Consiglio entro un mese.