Regionali Puglia, nulla di fatto sulla doppia preferenza: manca il numero legale
Alla proposta di legge per inserire nel sistema elettorale pugliese la doppia preferenza di genere, sollecitata a più riprese anche dal premier Conte, sono stati presentati circa 2mila emendamenti. La proposta, che porta la firma del governatire Michele Emiliano, è stata posta all’ultimo punto dell’ordine del giorno del Consiglio regionale, cominciato con 5 ore di ritardo per le divergenze dei capigruppo proprio sull’ordine del giorno, che hanno posto al primo punto alcune variazioni di bilancio. E’ stata ipotizzata la possibilità di una ulteriore riunione dell’Assemblea regionale la settimana prossima, ma non c’è stato accordo.
All’1:30 nel cuore della notte, dopo l’ennesima sospensione, si consuma l’ultimo colpo di scena della maratona che ha visto le forze politiche al lavoro sulla legge elettorale nell’ultimo giorno utile. Il presidente dell’Assemblea, Mario Loizzo, preso atto della mancanza del numero legale causa le numerose assenze tra i banchi dell’opposizione, ha dichiarato la chiusura dei lavori, ponendo così fine all’attività della X Legislatura.
Questa è quindi l’ultima seduta utile per approvare in Consiglio regionale la doppia preferenza in tempo per le elezioni regionali di settembre.
Il Governo aveva annunciato l’intenzione di intervenire in caso di mancata approvazione in Consiglio regionale: era stata convocata una riunione del Consiglio dei Ministri, che però ha concluso i lavori a Roma ancora prima che cominciassero in Aula a Bari. Dopo le variazioni di bilancio, l’ordine del giorno deciso dalla Conferenza dei capigruppo della Puglia ha inserito nella discussione in Aula l’istituzione di due Parchi naturali, Costa Ripagnola a Polignano a Mare e del Mar Piccolo a Taranto; solo al quarto punto, la proposta di legge sulla doppia preferenza di genere, nonostante la manifestazione a sostegno dell’approvazione indetta dalla Commissione Pari opportunità della Regione Puglia.