RECENSIONE SECONDA SERATA TALOS FESTIVAL INTERNATIONAL
In un’intervista alla radio, Goran Bregovic , all’affermazione secondo la quale la sua musica era stata in grado di unire popoli belligeranti fra loro, ha risposto “La musica di certo aiuta molto, ma non può trovare soluzioni che spettano ad altri. Tuttavia può instillare dubbi, fornire spunti di riflessione a chi si accosta ad essa”. Con questo aneddoto, Ugo Sbisà, giornalista e critico musicale della Gazzetta del Mezzogiorno e guida all’ascolto della seconda serata del Talos Festival International, ha introdotto il duo Shilkloper-Neselovskyi.
Sul palco del jazz festival ruvese, il 9 ottobre 2015 si è incarnato il grande potere della musica di travalicare i muri di odio tra popoli: il pianista e compositore ucraino ed enfant prodige Vadim Neselovskyi e il polistrumentista e compositore russo Arkady Shilkloper (corno, flicorno e alphorn) si sono esibiti in un concerto che è un messaggio di “hope and peace between Russians and Ukrainians”,come ha dichiarato Neselovskyi nel presentare il primo brano « Spring Song », tratto dall’omonimo cd.
Si instaura un dialogo tra il pianoforte e il corno, di cui Shilkloper (come del flicorno e dell’alphorn) conosce tutti i segreti, che parte in modo andante per terminare in un allegro.
E’ la volta di un brano presentato otto anni fa all’Umbria Jazz Festival. Shilkloper, con l’accompagnamento di Neselovskyi, dimostra, con la sua raffinatissima tecnica, che ritmi veloci possono essere eseguiti anche con l’alphorn o corno delle Alpi, strumento a fiato usato dai mandriani svizzeri per trasmettere segnali ma anche per intonare melodie popolari, la cui cameratura (corpo) varia da 1,50 a 3 metri. E quello suonato dal grande compositore russo raggiunge tale dimensione.
Prima di eseguire uno splendido assolo blues, Neselovsky dichiara “Nella mano destra il blues, nella sinistra solo Dio sa cosa accadrà!”. E’ poi la volta di Shilkloper che , con il flicorno, da vita a un virtuosistico assolo.
« Last snow » è una meravigliosa composizione dedicata alle loro terre che emoziona il pubblico per la dolcezza della melodia.
Nell’ultimo brano, Neselovskyi suona contemporaneamente pianoforte e armonica a bocca accompagnato dall’alphorn di Shilkloper.
Sull’opuscolo del “Talos Festival 2015 è stata riportata giustamente una citazione di Pietro Mascagni “ Figlio mio, la banda è una fra le espressioni artistiche più nobili e uno dei tramiti più efficaci per arrivare al cuore di un popolo. La Puglia è una terra benedetta da Dio per il contributo che attraverso le bande dà all’arte musicale”. Frase di certo voluta da Pino Minafra che ha sottolineato qualche sera fa come la Puglia sia anche questo.
E nel festival della melodia, della ricerca , della follia, nella seconda parte della serata, i due termini “banda” e”follia” si sono coniugati splendidamente nell’esibizione dei Funk Off. Quando li ha introdotti, la guida all’ascolto Ugo Sbisà ha raccontato che durante l’Umbria Jazz Festival, uno stuolo di persone esaltate seguiva questa funky marchin’band capitanata da un estroso sassofonista, Dario Cecchini, fondatore e leader, che percorreva Corso Vannucci a Perugia.
Energia allo stato puro, perfezione tecnica, fusione originale di black music, jazz e melodia italiana, coreografie travolgenti: ecco i Funk Off (il prossimo anno uscirà il loro nuovo lavoro discografico « Things Change»).
Pubblico in delirio, conquistato dalla forza travolgente di questi “ragazzacci” del jazz con magliette nere dai ricami iridescenti, jeans sdruciti, che coinvolgono gli spettatori nella loro performance, scendono dal palco, siedono tra le persone. E tutti obbediscono a loro, perché in quel momento tutti si sentono coinvolti in un “happening” musicale ed emozionale.
Anziché parlare della propria formazione, la “ cantano” (“Siamo cresciuti con James Brown…”) . Assoli, omaggi a Jimi Hendrix («Jimi Legacy»), sortite nel blues («Bye, bye blues»), scorrerie per il palco.
Alla fine, tutti gli spettatori erano in piedi ad applaudire e a ballare con loro, che hanno concesso un divertente bis che ha visto come protagonista principale il pubblico.
Veronique Fracchiolla
Stagista c/o ruvesi.it -Double P Communication