Rappresentazione teatrale al Liceo Classico “Oriani”
“L’emozione non ha voce” diceva la canzone di un noto cantante italiano alcuni anni fa.
Ma la serata organizzata presso il Teatro comunale di Corato, il 21 dicembre scorso, dagli alunni e docenti del Liceo Classico Oriani, ha invece dimostrato che le emozioni possono trovare chi dia loro voce.
Come tradizione, infatti, ormai da sette anni, il gruppo Teatro del Liceo Classico ha messo in scena un testo teatrale di un autore Greco antico: quest’anno è toccato alle “Baccanti” di Euripide. Questa tragedia fa parte dell’ultima trilogia scritta dall’autore, rappresentata dopo la sua morte, e che ottenne una delle poche vittorie tributategli negli agoni tragici, che si svolgevano ogni anno ad Atene, durante le Grandi Dionisie, feste di primavera in onore del dio Dioniso.
È una tragedia particolare per molti aspetti.
Innanzitutto è l’unica tragedia, giuntaci, che racconti del dio nel cui culto era nato il genere teatrale greco. Nello specifico racconta la vendetta del dio nei confronti delle sue zie, di suo nonno, di suo cugino, re di Tebe, che non lo ritengono figlio di Zeus.
La sua vendetta è terribile: invase del suo furore, tutte le donne di Tebe, compresa Agave, sua zia, madre di Penteo, lasciano le proprie case, i mariti, i figli e i genitori e si rifugiano sul monte Citerone, per vivere i riti dionisiaci.
Penteo manda i suoi soldati a catturare lo straniero, ma quando lo incontra, Dioniso, lo convince ad andare sul monte Cirerone e spiare da vicino le baccanti. Nel suo piano spietato il dio lo convince che sia meglio travestirsi da donna.
Condotto sul Citerone, Dioniso, fatto salire Penteo su un albero per meglio vedere non visto i riti bacchici, ordina alle Baccanti di ucciderlo.
Sarà Agave stessa a uccidere suo figlio, portando come trofeo la sua corona e la sua chioma che ancora non riconosce.
Suo padre Cadmo, tornato a Tebe col corpo dilaniato del nipote, farà tornare Agave in sé e scoprire la crudele verità: la vendetta di Dioniso è compiuta!
Struggente è stato il lamento di Agave sul corpo del figlio morto: è il lamento di tutte le madri, che piangono i figli uccisi dalle guerre, dalle ideologie e dalle fedi religiose vissute in maniera folle.
Convincenti e straordinari gli studenti-attori, che hanno dato corpo e voce a vari personaggi, riuscendo a caratterizzare le tante sfaccettature delle loro personalità.
Coinvolgenti e mirabili le coreografie, che hanno accompagnato la presenza in scena del coro della Baccanti, le donne, che hanno seguito Dioniso nel suo viaggio a Tebe.
I ragazzi hanno recitato in maniera splendida, evidenziando una qualità e una bravura che, a detta delle docenti referenti del progetto, professoresse Anna Carminetti, Maria Giovanna Dicanio e Annamaria Micello, ha superato ogni aspettativa.
Quando si è spenta l’ultima nota del balletto finale e il buio è sceso sul palco, l’emozione era quasi palpabile e l’emozione del Dirigente Scolastico, professore Francesco Catalano, salito sul palco per i saluti finali, era l’emozione di tutti i presenti.
La serata è stata poi completata, per il terzo anno consecutivo, da ben due prequel, che hanno preceduto la rappresentazione del dramma euripideo. Infatti anche quest’anno, il progetto teatro con le scuole secondarie di primo grado di Corato, nell’ambito del percorso di Orientamento in entrata, ha voluto avvicinare i ragazzi al mondo classico in modo diverso, laboratoriale, per farli entrare, in modo giocoso, nei meccanismi della drammaturgia Greca.
Per dare spazio ai numerosi ragazzi di tutte le scuole medie, che si sono presentate alle audizioni di ottobre, i docenti referenti del progetto, i professori Nicolò Spadavecchia, Mariarosaria Bellucci e Maria D’Introno, hanno preparato due copioni, che sono stati messi in scena insieme ai ragazzi delle classi ginnasiali.
Si è trattato di due antefatti della storia di Dioniso: il primo scritto e seguito dal professor Spadavecchia, dal titolo “Il viaggio di Cadmo” una breve parodia dei primi cinque libri delle Storie dionisiache, dell’autore ellenistico Nonno di Panopoli, in cui si narrano le vicende dei due nonni di Penteo e Dioniso, Cadmo e Armonia.
“Dioniso, Chi era costui?” scritto dalla professoressa D’Introno e curato nella regia insieme alla professoressa Bellucci, ha portato in scena le perplessità di un ragazzino dei nostri tempi circa la nascita di Dioniso.
Infine questa manifestazione, va ricordato, era una delle attività previste dal comitato per il Centenario del Liceo Classico Oriani ed è stata un’occasione per dimostrare adeguatamente (se ce ne fosse bisogno) che il mondo classico è vivo e sa dare voce alle emozioni più profonde; e quando anche i più giovani scoprono, che già uomini di 2500 anni fa hanno saputo raccontare la vita in modo così vero, così profondo, così reale, la Scuola e il Liceo Classico in particolare dimostrano la sua ragion d’essere!