Punti di vista

Raffaele Gadaleta: un politico che non ha mai dimenticato Ruvo di Puglia

Ricorre il 26 novembre il nono anniversario di morte di Raffaele Gadaleta, ruvese passato alla storia grazie alla sua sorprendente carriera politica. Raffaele nasce a Ruvo di Puglia nell’aprile del 1922 e cresce, inevitabilmente, sotto l’ormai avviato regime fascista. Un momento storico forte che segna il carattere politico di molti italiani, pronti a schierarsi a favore o a remare controcorrente rispetto all’allora visione politica.

Avviato ai lavori manuali, il giovane Gadaleta è contadino e operaio e si avvicina al mondo politico proprio per difendere i diritti della classe operaia che lo vede protagonista di un sistema inadeguato. Agli albori del dopoguerra predispone le lotte bracciantili con l’aiuto del compagno e concittadino Giuseppe Gramegna, in quegli anni sindaco di Ruvo di Puglia e successivamente Senatore della Repubblica Italiana. Al centro della protesta il complesso conflitto contrattuale sul salario, sugli assegni familiari, sul caro pane e sull’estensione dei diritti previdenziali. I salari insufficienti, che costringevo i braccianti ad una condizione di miseria, di precarietà e di sfruttamento, vedono l’Italia di allora impegnata in una lunga battaglia che, ineluttabilmente, tocca anche Ruvo di Puglia.

È così che negli anni Cinquanta, l’ormai politico Gadaleta, entra nella segreteria della Federazione provinciale del Partito Comunista Italiano, dove si impegna assiduamente nella gestione della rivolta dei contadini e dei disoccupati andriesi del 18 luglio 1958; una protesta presto volta al termine dato l’intervento immediato della polizia. Ma Raffaele non si arrende e ufficializza la sua entrata in politica con l’elezione del 1962 a Consigliere Provinciale del Partito Comunista Italiano.

Completamente coinvolto nella sfera politica, Gadaleta non dimentica il suo paese e, con l’impegno di sempre, continua ad occuparsi dei problemi sociali ed economici che vedono l’agricoltura ruvese poco valorizzata. Problema questo che presto sfocia in un complesso dramma per Ruvo di Puglia. Il 7 marzo del 1963, infatti, Raffaele Gadaleta si ritrova gestire una complicata protesta di circa mille braccianti ruvesi che, esasperati per l’inefficienza delle autorità e per l’incessante maltempo, distruggono metà degli ulivi e la maggior parte dei mandorli. Gesto, questo, seguito da una lunga reazione in piazza che vede i contadini sostare per oltre dieci ore sotto Palazzo Avitaya, sede del Comune, e reclamare aiuti economici e possibilità di lavoro. La persistente protesta viene appunto mediata da Gadaleta che, insieme ad altri politici locali, tra i quali l’onorevole comunista Mario Assennato, con l’Amministrazione Provinciale e la Prefettura, riesce ad approvare le richieste dei manifestanti.

Sempre nelle vesti di Consigliere Provinciale, Gadaleta sposta il suo costante impegno sui problemi della viticoltura nella Terra di Bari appoggiando la nascita di un Comitato per l’Agricoltura patrocinato dalla Provincia di Bari. Un impegno considerevole e faticoso, ma che lo vede protagonista di importanti battaglie e di numerose vittorie che hanno permesso ai lavoratori, negli anni, il riconoscimento di fondamentali diritti. Nel novembre 1964, Gadaleta viene rieletto Consigliere Provinciale, mentre alle elezioni politiche del 1972, risulta l’unico Senatore eletto nel collegio di Molfetta nel cartello PCIPSIUP con 35.523 voti. Rieletto senatore alle elezioni politiche del 1976, resta fedele al Partito Comunista Italiano.

È sorprendente, e oggi forse utopico, come lungo la sua dinamica attività parlamentare Gadaleta continua, anno dopo anno, a preoccuparsi dei problemi legati all’agricoltura nel suo territorio d’origine. Muore nel 2010 proprio nella sua città natia, a Ruvo di Puglia, paese che ha sempre difeso, sollevato e amato fino alla fine.

 

Raffaele Gadaleta, noto Senatore della Repubblica Italiana, è stato cittadino di Ruvo di Puglia. Impegnato inizialmente nelle lotte bracciantili, e in seguito protagonista del mondo politico provinciale, non ha mai dimenticato le sue origini. Sempre in difesa della sua Ruvo e sempre accanto ai suoi lavoratori, ha lottato per un paese migliore lasciando il chiaro messaggio che un paese possa migliorare solo grazie alla concreta e persistente cooperazione tra politici e cittadini.

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