Quando un cane salva la vita all’uomo. La storia di Laila e Carlo
Quando il proprio cane ti salva la vita! La storia che stiamo per raccontare è a lieto fine. Un infarto preso in tempo e l’abilità dei medici nel salvare la vita di un uomo.
Prende spunto dalla massima che vuole il “cane” il miglior alleato in assoluto dell’uomo.
“Laila” non sarebbe mai andata via senza salvare la sua famiglia. Così la sua scomparsa ha fatto scaturire sul piano emotivo un’escalation di emozioni che hanno avviato un altro processo ancor più drammatico. Lo racconta Anna Turturo, amica di ruvesi.it, al fine di ringraziare i medici per quello che hanno fatto per salvare la vita a suo marito Carlo Colasuonno: “Si parla sempre di malasanità, ma è giusto alle volte ringraziare anche i medici per il lavoro che svolgono”.
“Il nostro novembre – racconta – è stato tragico. Eravamo ancora sotto choc per la scomparsa di “Laila”, quando mio marito ha cominciato ad avvertire un dolore forte al petto. Aveva appena seppellito il cane quando i dolori hanno preso il sopravvento”. Da lì la corsa in ospedale a Corato e il tentativo, ben riuscito, di salvarlo: “La vena era ostruita e l’infarto gli sarebbe venuto comunque. La perdita del cane ha accelerato il processo e salvato il suo padrone che in quel momento si trovava col figlio”.
Anna vuole ringraziare i medici e gli infermieri che sono stati tempestivi nel soccorso a Carlo: “Vito Cantatore, Franco Catalano, Claudia Costa, i medici e gli infermieri del Pronto Soccorso di Corato. I medici del “Bonomo” di Andria: Claudio La Rosa che lo ha operato, Giuseppe Bartolomucci e il primario di Cardiologia Michele Cannone”.