PUGLIA, VARATO IL NUOVO PIANO OSPEDALIERO ANTI-COVID
Si è tenuta lunedì 3 agosto, in quel di Bari, la presentazione del nuovo piano sanitario regionale anti-Coronavirus: 1255 posti letto in più, cui vanno ad aggiungersi 276 in terapia intensiva e 285 in semi-intensiva, che si sommano a quelli già disponibili. “Un lockdown generale – ha affermato Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano – non è più concepibile, non possiamo più permettercelo perché il danno inferto alla nostra economia è importante. Potremo fare chiusure mirate se necessario”.
“Siamo riusciti a convincere il ministero a darci questa possibilità – ha asserito il Presidente Emiliano – utilizzando le leggi anti Covid, ma questo è un piano ordinario che metterà insieme la salute di tutti i giorni con la resistenza alla seconda ondata di Covid che arriverà ad ottobre. La sanità pugliese in questi 4 anni è quella che è salita di più in tutti i sistemi di verifica, i cosiddetti ‘bersagli’ del Sant’Anna, vecchia e nuova classifica LEA. Tutti i sistemi di controllo sulla qualità della sanità pugliese dicono che negli ultimi 4 anni la Puglia è migliorata più che in qualunque altro periodo della sua storia. Il che non vuol dire che siamo diventati perfetti, ci mancherebbe, perché partivamo da molto indietro, eravamo tra gli ultimi, è stata una fatica terribile, ma la differenza tra rimanere in serie A e retrocedere in serie B è notevole. Noi adesso siamo nella serie A della sanità italiana e questa cosa non era praticamente mai accaduta prima.
Il virus sta girando per il mondo – ha continuato il Governatore – ed è pronto a tornare con tutta la sua forza. Quindi mascherine, distanziamento, al mare, in discoteca, al bar, in famiglia, nelle feste familiari, è fondamentale. Ai pugliesi dico: non abbassate la guardia, perché il Covid fa male, picchia duro, continua a far morire le persone. Certo, la curva è curva bassa, cioè non ha un vertice violentissimo che mette in crisi gli ospedali. Gli ospedali adesso sono perfettamente in grado di gestire l’ondata. Quindi bisogna essere prudenti, rispettare le regole per non avere problemi e stare tranquilli.
Nei momenti di emergenza bisogna avere la capacità di prendere decisioni. Durante il Covid ne abbiamo prese molte corrette e una in particolare si è rivelata una salvezza: far diventare i grandi hub ospedali Covid. Per due mesi tutte le prestazioni ordinarie sono state sospese per lasciare spazio alle urgenze. Ma adesso siamo venuti fuori da questa prospettiva. In Italia è stato rinnovato lo stato di emergenza, ma adesso noi dobbiamo misurarci con un nuovo compito, gestire insieme la salute dei pugliesi in termini ordinari insieme all’ondata Covid che verosimilmente ci sarà ad ottobre. E quindi come si gestisce a regime una pandemia senza più sospendere gli altri servizi sanitari.
Questo è il piano che presentiamo oggi – ha chiarito lo stesso – Stiamo potenziando la rete ospedaliera con 1255 nuovi posti letto, per un totale di 13.725 posti letto. In Puglia passeremo da 304 posti letto di terapia intensiva a 580, raddoppiando la nostra capacità con 276 nuovi posti di rianimazione. Stiamo quindi applicando le regole in modo flessibile e intelligente. Non è tutto: abbiamo previsto ben 285 posti letto di sub intensiva. Stiamo rafforzando il nostro dispositivo anti Covid insieme a quello ordinario, con lo stesso gesto. Per questo stiamo distribuendo le terapie intensive e semi intensive anche negli ospedali di base, superando un postulato del DM70 che lo impediva. E quindi rafforzeremo enormemente tutti gli ospedali di base, penso a due in particolare, Casarano e Monopoli, per i quali vogliamo avanzare la richiesta di classamento di “primo livello”. Il nostro piano si completa con la riorganizzazione dei percorsi di emergenza-urgenza. La riorganizzazione severa negli ospedali significa che ogni medico, infermiere, operatore, paziente deve rispettare rigorosamente le norme di igiene e prevenzione, perché questi luoghi – ospedali, una rsa, fabbriche – sono come dei pagliai dove basta buttare un cerino e si incendia tutto. Tutti i nostri pronto soccorso saranno quindi regolati da regole ferree. In questo momento comincia la campagna anti Covid di autunno ma anche la campagna per il recupero dei livelli di salute ordinari. Stiamo facendo lavorare il personale sanitario su due turni, abbiamo potenziato i servizi telefonici dei Cup per evitare assembramenti di persone. Invito tutti a rinviare le prestazioni di salute se sono di routine e non hanno indicazione di particolare urgenza, perché stiamo smaltendo il carico delle prestazioni che non abbiamo potuto fare nei mesi precedenti.
Oggi la Puglia può contare su una squadra addestrata e stimata e tutti sanno di poter contare su di noi. I nostri stock di DPI, dispositivi di protezione individuale, hanno salvato persino altre regioni, così come siamo in grado di dare una mano ai nostri fratelli albanesi. Siamo pronti a salvare noi e gli altri, perché dalle disgrazie ci si salva insieme. Siamo pronti perché abbiamo un’esperienza alta e di questo mi sento orgoglioso e responsabile. Non sappiamo quando questa emergenza finirà, né quando avremo il vaccino. Sarà una battaglia lunga nella quale però non possiamo più chiudere niente, un altro lockdown non è sostenibile, dobbiamo consolidare un sistema che consenta alla società di vivere con grande precauzione la normalità. Stiamo reggendo il sistema nel suo complesso, sanitario ed economico. Ho avuto in questi momenti di emergenza la percezione della grandezza delle istituzioni e ringrazio tutti gli uffici regionali per il grande lavoro che hanno svolto e che continuano a portare avanti. Chiederò una riunione ai prefetti – ha concluso lo stesso -perché, mentre in tanti osservano scrupolosamente le regole, ci sono luoghi dove questo rispetto non c’è e di verificano pericolosi assembramenti che non possiamo consentire”.