Attualità

“Puglia Imperiale”, generare ricchezza coinvolgendo tutte le forze del territorio

«Il turismo del futuro? Parte dai cittadini residenti, dalla loro qualità della vita, dalla capacità di essere felici, dalla loro cura verso la terra che abitano. I turisti arriveranno di conseguenza». Così Carlo Petrini, fondatore di Slow Food. Il suo pensiero è la degna epitome del convegno “Illuminiamo la Puglia Imperiale – Viaggio nelle Terre di Federico II tra Storie, miti e leggende”, che girerà in tutti i tredici Comuni aderenti al progetto “Puglia Imperiale”, finanziato dal MiBACT con 300.000 euro destinati alla sola fase di progettazione.

Ieri, nella Sala Conferenze della Casa della Cultura, l’assessora alla Cultura Monica Filograno, la vicesindaca Monica Montaruli e Alessandro Buongiorno, responsabile di “Puglia Imperiale – Turismo del Patto Nord Barese Ofantino”, hanno illustrato ai rappresentanti delle associazioni culturali, di volontariato e sportive la mission di “Puglia Imperiale”, che intende investire soprattutto in capitale umano per valorizzare il turismo di qualità e ridare linfa all’economia dei territori interessati, coincidenti in tre macroaree (Alta Murgia, Val d’Ofanto, Sistema Marino-Costiero). Lo scopo del convegno è quello di illustrare il progetto ai futuri attori che, con proposte, progetti, interagiranno con le tredici Amministrazioni e con i referenti del Progetto stesso. Perché il senso di “Puglia Imperiale” è generare ricchezza, non solo materiale, attraverso la cooperazione a più livelli. Ed è quello che richiede anche il MiBACT.

«Due sono le sfide di Puglia Imperiale – spiega Buongiorno – sviluppare l’economia della cultura e l’autosostenibilità. Questo significa che le attività connesse alla tutela e valorizzazione dei beni culturali, allo sviluppo del turismo non possono più costituire una specie di dopolavoro. Bisogna avere una visione di medio-lungo termine e ragionare in un’ottica di impresa». Vale a dire che deve trovare ampia diffusione l’idea dell’impresa di cultura, tesa a valorizzare gli attrattori culturali del territorio ma capace anche di generare flussi economici.

Delle risorse di “Puglia Imperiale” fanno parte i tre castelli federiciani (Castel del Monte, Castello Normanno-Svevo di Barletta e Castello Normanno-Svevo di Bari); Cattedrali del Romanico Pugliese (tra cui la Cattedrale di Ruvo di Puglia); paesaggi rurali, centri storici, prestigiosi siti archeologici, importanti siti ambientali e grandi eventi (Talos Jazz Festival, per esempio). Perché attrattori culturali sono anche i beni immateriali.

Molte le criticità alle quali si possono suggerire possibili soluzioni. Sono state illustrate le criticità e anche le possibili soluzioni.

«Il basso afflusso di turisti e visitatori in alcuni siti (il Castel del Monte, lo scorso anno, ha registrato 260.000 visitatori paganti mentre il Castello Svevo di Barletta, più grande, dotato di una prestigiosa biblioteca, venti volte meno!) è una criticità che può essere risolta rafforzando la dotazione e il livello dei servizi ed attività esperienziali ed emozionali e incrementando la promozione anche a livello locale» spiega Buongiorno.

Servono progetti integrati e modelli di gestione associata per eliminare il gap tra il numero di visitatori di mete note e quello dei visitatori di mete sconosciute.

E’ necessario sfruttare il potenziale delle strutture ricettive nel corso di tutto l’anno (alcune strutture lavorano solo nei mesi estivi!) e per risolvere l’insufficiente offerta di servizi di collegamento per i siti extraurbani è necessario aumentare e razionalizzare l’offerta di servizi di mobilità, favorendo forme alternative di mobilità e migliorando la fruibilità delle informazioni sui collegamenti. Molti attrattori culturali hanno barriere architettoniche: è necessario abbatterle e, nel frattempo, mappare i siti accessibili ai diversamente abili.

Per aumentare il numero di imprese nel settore culturale e creativo è necessario sostenere la nascita di start up e investire sul consolidamento delle piccole e medie imprese di settore già esistenti. «Mancando un’autorità di governo e la gestione integrata del sistema turistico è necessario creare una cabina di regia che promuova in modo coordinato il sistema locale di offerta riducendo spontaneismo e isolamento» prosegue Buongiorno.

In sintesi, i tre pilastri su cui si fonda il Progetto “Puglia Imperiale”sono: strategia d’area con l’attivazione di una cabina di regia che orienti e sostenga la sistematica cooperazione tra gli attori locali; il prodotto per cui è importante seguire un approccio per prodotti d’area coerenti con la dimensione ecologica dei tre sistemi ambientali “imperiali”; l’economia attraverso la riconversione economica e occupazionale attraverso forme innovative di gestione del patrimonio culturale con la produzione artistica e la promozione dei talenti.

«Gli obiettivi del progetto – continua Buongiorno – sono: sostenere la cooperazione istituzionale attraverso una cabina di regia, un piano di fruizione, la gestione integrata e un Osservatorio dei beni culturali, aumentando la fruizione del patrimonio culturale; ridurre il divario tra grandi attrattori e siti minori valorizzando il brand federiciano, attivando la “open city card around Puglia Imperiale”; implementando i collegamenti anche attraverso il Treno storico dell’archeologia e dell’ambiente; potenziare la rete IAT; sviluppare la brand identity con animazione territoriale, un manuale di vendita digitale e strumenti di destination management (magazine, portale web)».

L’assessora Filograno, referente istituzionale del Progetto “Puglia Imperiale”, conferma che i 300mila euro di finanziamento sono destinati a finanziare la fase di progettazione in una logica integrata del territorio. «E’ un finanziamento unitario destinato a una fase unica del progetto. Questo comporterà, in seguito, la possibilità di intercettare finanziamenti per progetti locali rientranti sempre nell’ambito di “Puglia Imperiale”. Inoltre le associazioni e gli altri soggetti interessati saranno parte vitale di un Forum nel quale potranno interagire con i referenti di “Puglia Imperiale” a prescindere dalla mediazione di ciascun territorio».

Tra le proposte arrivate dai presenti, sarà inserita nel Piano di programmazione quella avanzata da Giuseppe Magrone, neoconsigliere del Forum GiovanIdee. Si chiede la valorizzazione delle idee provenienti dai giovani, dotati di know-how tecnologico, che possono dar vita a start up dedicate. La Storia che si sposa con l’innovazione.

 

 

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