Agricoltura

PUGLIA, IL 78% DEI COMUNI A RISCHIO IDROGEOLOGICO

Piove sul bagnato in Puglia, contribuendo ad aggravare la stima del danno nelle campagne su cui in una settimana si sono abbattuti nubifragi e trombe d’aria, secondo quanto segnala Coldiretti Puglia e dove vaste aree sono tuttora impraticabili.

“I nostri agricoltori non possono neppure salvare il salvabile, perché i campi sono allagati e continua a piovere”, denuncia il Presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia. “La situazione è grave per gli ulivi sradicati dalla tromba d’aria che è impossibile salvare e gli ingenti quantitativi di olive strappate via dal vento e dall’acqua che sono irrecuperabili. Di contro resta altissimo in Puglia l’indice di dispersione delle acque che tocca l’83,4%. Ciò la dice lunga sulla necessità di riavviare una seria e organica attività di bonifica e irrigazione. Gli effetti dell’incuria e delle mancate opere di bonifica – aggiunge il Presidente Muraglia – sono evidenti sul territorio. Alberi nei canali di scolo e canneti, tombini nelle aziende agricole ostruiti, sono solo alcuni esempi di quanto rilevato nel corso dei sopralluoghi effettuati dalla squadra di tecnici di Coldiretti Puglia. Che nessuno si stupisca per crolli, smottamenti e allagamenti, causati in Puglia anche da semplici piogge”.

“Il clima impazzito continua ad avere effetti disastrosi sul territorio e si abbatte su un territorio fragile, dove 232 comuni su 258 (78%) sono a rischio idrogeologico con diversa pericolosità idraulica e geomorfologica, secondo i dati ISPRA.  Sono 8.098 i cittadini pugliesi esposti a frane e 119.034 quelli esposti ad alluvioni, mentre a pagare il conto economico più salato sono proprio le 11.692 imprese che operano su quei territori”, rileva il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti.  “E’ molto grave che all’appello manchino 162mila ettari di suolo consumato sulla totale della superficie territoriale pugliese. I cambiamenti in atto – conclude il Direttore Corsetti – riguardano contesti prevalentemente agricoli o naturali per il 67%, perché in Puglia la terra frana e si consuma anche a causa dell’abbandono delle aree rurali per fattori diversi, a cui si aggiungono fenomeni meteorologici sempre più intensi, concentrati in poche ore e su aree circoscritte, con alluvioni e danni anche in aree non eccessivamente antropizzate, per non parlare della criminalità sempre più dilagante”.

In Puglia nel 2017 sono andati in fumo altri 410 ettari di suolo, pari all’8,35% della superficie territoriale – conclude Coldiretti Puglia – con un aumento di suolo consumato in 1 anno dal 2016 al 2017 dello 0,25%, passati da 161.606 ettari consumati nel 2016 a 162.016 nel 2017, secondo i dati del Rapporto sul consumo del suolo dell’ISPRA.

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