“Puglia Capitale Sociale 3.0” – Linea B: il primo incontro di accompagnamento alla rendicontazione
Si è tenuto oggi, 21 luglio 2022, il primo incontro online di accompagnamento alla rendicontazione delle iniziative a valere sulla linea B “Puglia Puglia Capitale Sociale 3.0” promosso dall’assessorato al Welfare della Regione Puglia e ARTI, in collaborazione con i quattro CSV regionali, CSVNET Puglia e Forum Terzo Settore Puglia.
“Sono soddisfatta – dichiara l’assessora al Welfare, Rosa Barone – della partecipazione delle associazioni a questi eventi, oggi abbiamo fornito risposte e chiarimenti riguardo la rendicontazione delle iniziative a valere sulla linea B. Ribadiamo, così, l’intenzione di investire sul Terzo Settore perché lo riteniamo fondamentale per la ripresa del nostro territorio dopo due anni di pandemia che ha creato effetti devastanti e tangibili a livello economico e sociale. Vogliamo, inoltre, sottolineare il nostro obiettivo ovvero quello di aver fatto in modo che tutte le associazioni potessero cogliere una opportunità di ripresa nell’ottica di un futuro che deve essere più roseo per tutti”.
“La prosecuzione del percorso Puglia Capitale Sociale 3.0, attraverso i laboratori sulla rendicontazione riservata ai soggetti finanziati dalla linea B, è un modo virtuoso per sostenere il Terzo Settore, ma soprattutto per favorire le pratiche di partecipazione. – dichiarano i presidenti di CSV San Nicola, CSV Brindisi Lecce-Volontariato nel Salento, CSV Taranto e CSV Foggia – Il nostro impegno, come rappresentanti dei Centri di servizio, è quello di continuare ad essere accanto ai volontari, accompagnandoli per rendere sempre più efficace la loro azione sul territorio”.
“La linea B di Puglia Capitale Sociale non semplicemente sostiene le APS e le OdV della nostra Regione – conclude Davide Giove portavoce del Forum del Terzo Settore Puglia -. Essa, per come è stata concepita, afferma un concetto importantissimo: il lavoro svolto dalle associazioni durante i mesi più duri della pandemia, nonché il fatto stesso di essere restate attive nelle comunità spesso modificando radicalmente le proprie attività, rappresenta di per sé l’esempio più grande della capacità di innovazione sociale che le contraddistingue”.