PSR, COLDIRETTI PUGLIA: “RECUPERARE CON NUOVI BANDI IL LAVORO NEGATO IN PUGLIA A 4MILA GIOVANI NEI CAMPI”
Al via la nuova tornata di bandi per l’insediamento dei giovani in agricoltura con il Piano di Sviluppo Rurale, la cui apertura in Puglia è prevista nel primo trimestre 2022. E’ quanto annuncia Coldiretti Puglia, che auspica una maggiore efficacia ed una radicale semplificazione per recuperare il tempo e le risorse perse nella scorsa programmazione.
“Sono ancora troppe le “molestie” che subisce un giovane che vuole fare impresa in agricoltura. La burocrazia ruba fino a 100 giorni all’anno al lavoro in azienda, ma soprattutto frena con le inefficienze l’avvio di nuove attività e l’ingresso di giovani nell’attività di impresa di cui la Puglia ha enorme bisogno per tornare a crescere”, afferma Benedetta Liberace, leader dei giovani di Coldiretti Puglia.
La misura 6.1 dello sviluppo rurale destinata ai giovani è una delle più importanti – dice Coldiretti Puglia – perché punta a favorire il ricambio generazionale e lo sviluppo delle aree rurali anche grazie al pacchetto giovani che prevede l’abbinata con varie misure dei PSR, in particolare la misura 4.1 per l’incentivo a fondo perduto degli investimenti. L’aiuto per il primo insediamento dei giovani è concesso in modo forfettario quale sostegno allo start-up e può arrivare sino a 70.000 euro.
Mentre importanti risorse nazionali sono state stanziate a livello nazionale per accompagnare le nuove generazioni al lavoro – secondo il Primo Rapporto sui Giovani in Agricoltura elaborato dal centro studi Divulga – in Puglia è stato spento il sogno di diventare agricoltori di oltre 4mila giovani che si sono visti respingere il progetto di insediamento nelle campagne previsto dal piano di sviluppo rurale (Psr Puglia) finanziati dall’Unione Europea.
Lo storico ritorno alla terra – sottolinea la Coldiretti regionale – ha portato oltre 5mila giovani under 40 a presentare domanda per l’insediamento in agricoltura ma ben 4 richieste su 5 (80%) non sono state accolte per colpa degli errori di programmazione e della burocrazia che ha portato ad una insufficiente assegnazione di risorse per i giovani nel Piano di sviluppo rurale e della Puglia, con peraltro il rischio concreto di restituzione dei fondi disponibili a Bruxelles.
“Si tratta di un’opportunità persa dai giovani agricoltori loro malgrado – insiste Liberace – soprattutto perché sono risultate finanziabili solo 1.100 Puglia sulle oltre 5mila presentate dai giovani pugliesi che volevano realizzare il sogno di lavorare e vivere in campagna, il 20% delle domande presentate. Occorre una decisa inversione di tendenza per recuperare risorse preziose e investire sul futuro agricolo della regione, perché la burocrazia finora ha spinto i giovani alla fuga dalle campagne”, conclude Liberace.
La presenza di giovani in agricoltura ha di fatto rivoluzionato il lavoro in campagna – insiste Coldiretti Puglia – dove il 70% delle imprese giovani opera in attività multifunzionali.
La Puglia, tra l‘altro, è al secondo posto della classifica nazionale per numero di imprese giovani under 35 in agricoltura – conclude Coldiretti Puglia – un successo legato alla spinta all’innovazione e alle opportunità offerte dalla Legge di Orientamento in agricoltura con un aumento del 14% rispetto a tre anni fa.