PROCESSO DISASTRO FERROVIARIO 2016: PROIETTATO IN AULA IL VIDEO DELLA STRAGE
Si è celebrata quest’oggi, 2 ottobre 2019, la seconda udienza dibattimentale del procedimento penale riguardante il disastro ferroviario avvenuto in Puglia il 12 luglio 2016. Prossima udienza fissata per mercoledì 9 settembre.
Il collegio giudicante si è riunito nell’aula bunker del Carcere di Trani lì dove, tra le lacrime dei parenti delle vittime, è stato proiettato il filmato della strage avvenuta il 12 luglio 2016, allorquando, al km 51 della linea a binario unico di Ferrotramviaria che collega Andria a Corato, lo scontro tra i treni ET1016 (partito da Corato e diretto ad Andria) ed ET1021 (partito da Andria e diretto a Corato) causò la morte di 23 persone e il ferimento di un’altra cinquantina.
I familiari delle vittime non sono riuscite a trattenere le lacrime alla visione del filmato, realizzato con le immagini riprese da terra e da un elicottero della polizia scientifica, che ritraeva le carrozze accartocciate, i vagoni distrutti, i teli che coprivano i corpi senza vita, le ricerche dei soccorritori tra le lamiere.
Il video, della durata di 8 minuti e 28 secondi, è stato illustrato dal primo teste dell’accusa, Giovanni Meroli, sostituto commissario in servizio alla polizia giudiziaria del compartimento Polfer di Bari, intervenuto sul luogo dello scontro.Quest’ultimo, durante la deposizione, non solo ha ribadito che la linea nel tratto dell’incidente non fosse fornita di sistemi automatici di blocco e che, quindi, si ricorreva a quello telefonico, ma ha anche ricostruito le azioni che quella mattina furono poste in esser dei capistazione in servizio a Corato e Andria.
Al termine dell’udienza, il Tribunale in composizione collegiale ha disposto la trascrizione delle telefonate intercorse tra il dirigente centrale (dcc) di Bari e le stazioni ferroviarie di Andria e Corato nelle ore a ridosso dell’incidente ferroviario. L’incarico al perito sarà conferito in occasione dell’udienza che si terrà il 9 ottobre.
Nel processo sono imputate 17 persone tra dipendenti, dirigenti e vertici di Ferrotramviaria, un dirigente del Ministero dei Trasporti, due direttori dell’Ustif di Puglia, Basilicata e Calabria, oltre alla società Ferrotramviaria, in qualità di persona giuridica.
I reati contestati a vario titolo sono quelli di disastro ferroviario, omicidio colposo e lesioni gravi colpose, omissione dolosa di cautele, violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro e falso.