Palazzo Avitaja

Presentato il Report sui comportamenti legati al gioco d’azzardo dei giovani di Ruvo di Puglia

Presentato martedì 13 giugno, nella sala conferenze di Palazzo Caputi a Ruvo di Puglia, il Report di ricerca sui comportamenti legati al gioco d’azzardo nella popolazione studentesca tra i 13 e 19 anni realizzata nelle scuole del comune.

La ricerca ha coinvolto 630 studenti e studentesse fra le quattro classi terze della Scuola Secondaria di I Grado “Cotugno-Carducci-Giovanni XXIII” di Ruvo di Puglia (101 studenti), 12 classi dell’Istituto Tecnico Statale Economico e Tecnologico “Padre A.M. Tannoia” (156 studenti), 14 classi del Liceo Scientifico e Linguistico “Orazio Tedone” (373 studenti).

La Ricerca-Azione è stata condotta nei mesi di febbraio e marzo 2023 e ha previsto un incontro per ciascuna classe coinvolta. Nella prima parte dell’incontro è stato somministrato il questionario sul gioco d’azzardo per mezzo di un format on-line; nella seconda parte sono stati realizzati interventi di prevenzione finalizzati alla costruzione di atteggiamenti consapevoli sui pericoli del gioco d’azzardo e delle dipendenze senza sostanza.

Dalla ricerca emerge che il 53% degli studenti ruvesi tra i 13 e i 19 anni ha dichiarato di fare giochi in cui si vincono o perdono soldi, di questi il 35% afferma di svolgere giochi con denaro poche volte all’anno; il 7% una o due volte al mese; l’8% almeno una volta a settimana e il 3% quasi ogni giorno. Circa 86 studenti (il 14%) pur avendo affermato di effettuare giochi in cui si vincono o perdono soldi, alla domanda diretta relativa ai giochi d’azzardo hanno risposto di non aver mai giocato d’azzardo. È altrettanto importante sottolineare come tra gli studenti, che alla domanda precedente hanno risposto di non aver mai fatto giochi in cui si perdono o vincono soldi, vi sia un 11% (circa 71 studenti) che ha dichiarato di aver svolto giochi d’azzardo (Gratta e Vinci, Lotto, Superenalotto, Totocalcio, slot machines, videolottery, scommesse, giochi con le carte, ecc.) almeno una volta nella vita. Ciò che questi dati rilevano fa riferimento da un lato a un buon grado di consapevolezza terminologica rispetto alla definizione dei giochi d’azzardo, dall’altra a una scarsa consapevolezza in merito ai rischi di incorrere in fenomeni di dipendenza patologica.

La ricerca-azione nasce da un percorso avviato nel 2019 nel Comune di Ruvo di Puglia che ha portato all’approvazione del “Regolamento Comunale per la disciplina delle attività che esercitano il gioco e la prevenzione e il contrasto alla diffusione della dipendenza da gioco d’azzardo con vincite in denaro” e alla sottoscrizione di un Protocollo d’intesa istituzionale per la prevenzione e il contrasto al gioco d’azzardo patologico. Il protocollo ha attivato un tavolo interistituzionale di confronto, con funzioni di Osservatorio permanente sul gioco d’azzardo con funzioni di monitoraggio del fenomeno e per l’individuazione degli interventi più idonei per creare un sistema di prevenzione integrato di rete. In seguito agli esiti della ricerca condotta nelle scuole ruvesi nel 2021, insieme alle considerazioni emerse nel corso degli incontri di formazione realizzati nell’ambito del progetto “A.GAP.E – per la cura delle dipendenze da gioco”, il Comune di Ruvo ha approvato a Gennaio 2023 il progetto di “Ricerca-azione, prevenzione e contrasto al gioco d’azzardo nelle scuole di Ruvo di Puglia” presentato dalla Comunità Oasi2 San Francesco per costruire interventi di prevenzione al gioco d’azzardo che mettano al centro gli studenti, offrendo spazi di confronto e condivisione di dubbi ed esperienze, ed elaborare con loro strategie condivise volte alla consapevolezza dei rischi che l’abitudine al gioco può comportare.

La ricerca-azione, come strumento di prevenzione, intervento trasformativo e di costruzione di conoscenza, si pone accanto alla formula innovativa per il contrasto alle dipendenze patologiche senza sostanza che la Comunità Oasi2 San Francesco sta promuovendo sperimentalmente nel territorio, affiancando a interventi di tipo residenziale intensivi di breve durata, interventi di accompagnamento territoriale a carattere psico-educativo e terapeutico e interventi di unità di strada.

A introdurre i lavori il vice presidente della Comunità Oasi2 Vincenzo Rutigliani che ha illustrato le modalità e il senso della ricerca-azione condotta dagli esperti della Comunità Oasi2 che ha portato poi all’elaborazione del Report. Sulla base di questi dati e a partire dai bisogni effettivamente rilevati sul territorio mediante le attività di prevenzione, si può costruire un intervento mirato, strutturato nel tempo e capace di incidere in termini di impatto sociale.

Il Sindaco del Comune di Ruvo di Puglia, Pasquale Chieco, ha voluto introdurre i lavori ribadendo il ruolo fondamentale della prevenzione nei fenomeni di dipendenza, in particolare tra i giovani. L’amministrazione comunale, facendosi leva di coordinamento nelle attività interistituzionali, di concerto con le associazioni locali, è da molti anni al lavoro nel delicato ruolo che le istituzioni, insieme alle scuole, hanno sulla cultura e sull’educazione delle nuove generazioni. Di fondamentale importanza affrontare il fenomeno insieme a chi conosce profondamente la materia e ha al suo attivo studi e convegni di portata nazionale. In questo senso, l’intervento di Maurizio Fiasco, Past President di Alea, consulente della Consulta Nazionale Antiusura, ricercatore e docente su Sicurezza Pubblica e Gioco d’Azzardo, ha evidenziato con estrema chiarezza i meccanismi di dipendenza e assuefazione che rendono particolarmente vulnerabili i giovani e che interessano circa un milione di famiglie italiane. La situazione di queste famiglie è tanto più drammatica quanto sconosciuta dal resto della cosiddetta società civile che per la maggior parte non ha nessuna consapevolezza dei rischi e degli effetti della dipendenza dal gioco d’azzardo.

Il prof. Fiasco ha infine evidenziato come, l’introduzione nel mondo del gaming delle loot box (pacchetti misteriosi con contenuti digitali nei videogiochi), utili a progredire nel corso delle partite virtuali ma acquistati con denaro reale, possa indurre comportamenti problematici alla stregua di quelli generati dal gioco d’azzardo.

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