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Presentato il libro di Felice Spaccavento: «Sia tutelata la dignità del Nord Barese»

L’essenza di Felice Spaccavento, medico e uomo, è racchiusa nel capitolo dedicato al “malato che nessuno vuole” nell’autobiografia “Io, medico – Storie di ordinaria sanità” (Tien), presentata sabato scorso nella sala conferenze di  Palazzo Caputi a Ruvo di Puglia.

Spaccavento narra un episodio della sua fanciullezza: accompagnò il padre medico in una povera casa, nell’hinterland barese, dove viveva un uomo, gravemente ammalato, con la propria moglie dagli occhi tristi e disperati. Dopo la visita, Spaccavento senior prescrisse le cure, incoraggiò la povera donna e il paziente, che si definì “il malato che nessuno vuole” in quanto indigente, e salutò senza percepire alcun compenso. Un medico di cuore, in cui competenza e umanità non erano disgiunte.

Felice ne ha raccolto l’eredità, instaurando coi pazienti un rapporto empatico  di cura e di amore, alleviando sofferenze e infondendo coraggio. Tra i suoi amici anche la giovane scrittrice ruvese Rosanna Lovino, di cui è stato letto un messaggio d’affetto.

Il giovane medico anestesista, anche sull’esempio di don Tonino Bello, è accanto ai più deboli, a quei pazienti che avvertono maggiormente la solitudine soprattutto nei giorni di festa: è sempre lì con loro, la notte di San Silvestro. E Con lui altri medici, infermieri, ausiliari: persone che danno tutto di sé, che lottano per salvare vite, gioiscono quando strappano alla morte chi era in condizioni disperate; piangono amaramente quando, nonostante tutto il proprio impegno, non ce la fanno.

Ma spesso il loro impegno deve piegarsi alla inesorabilità della burocrazia e alla inefficienza della politica.

Dinanzi a questa lotta impari, Spaccavento si anima di sdegno civile: perché il sistema sanitario  non è efficiente ovunque? Perché per una sacca di sangue deve contattare il centro distante 30 km dall’ospedale in cui lavora?  Perché l’area del Nord Barese deve pagare il conto di anni di inefficace gestione della sanità?

Spaccavento è uno dei convinti sostenitori dell’Ospedale Unico di I Livello del Nord Barese, anche se ha abbandonato la direzione del progetto a causa dei continui rinvii sulla decisione della sede: si ricorda ancora l’entusiasmo nel momento in cui lui e il governatore Michele Emiliano, con delega alla Sanità, sottoscrissero la Carta di Ruvo, nel Palazzetto dello Sport di viale Colombo. «Forse l’Ospedale Unico di I livello non si farà, ma intanto abbiamo sollecitato la politica a riflettere sulla necessità di garantire servizi efficaci ed efficienti. Si tratta di riconoscere alle persone la dignità».

Nel libro, di cui è stato fatto un reading, sono presenti anche altri riferimenti biografici, più leggeri, legati alla dimensione più intima, dedicati alla sua passione per la musica.

Con “i poteri” Spaccavento ha un rapporto diretto e franco, senza livori: un esempio sono le lettere aperte a politici, tra cui il governatore Emiliano di cui colse lo sgomento il 12 luglio 2016, quando avvenne il disastro ferroviario sulla tratta Corato-Andria della Ferrotramviaria SpA.

L’auspicio è che con i proventi del libro – curato da Mario Albrizio, in digitale, arricchito di contributi iconografici e video, disponibile su Amazon.com (9,99 euro) – si acquistino un ecografo da donare alla ASL per rilevare malattie neurodegenerative e un comunicatore per malati di SLA. Inoltre, si prevede l’investimento degli stessi in corsi di formazione per l’impiego terapeutico di cannabinoidi.

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