“Presa Diretta” a Ruvo di Puglia. Intervista ad Alessia Amato
Nella puntata di “PresaDiretta”, programma di approfondimento condotto da Riccardo Iacona, andata in onda ieri sera su Rai3, la giornalista Elena Stramentinoli ha approfondito la sua inchiesta “Salari da Fame”, recandosi su uno dei cantieri attivi a Ruvo di Puglia. Ha intervistato l’archeologa Alessia Amato, trentasei anni, la cui figura è, per legge, necessaria in tutti i cantieri di Ruvo di Puglia, “città ad alto potenziale archeologico”.
“Archeologo nei cantieri” è il titolo del breve servizio in cui Alessia Amato, con laurea, master e dottorato, parla della sua situazione di professionista precaria, non assunta né da Comune né dalla Soprintendenza ai Beni Archeologici di Bari. Attualmente, sta sovraintendendo ai lavori di costruzione della scuola in Via Cairoli dove, proprio un anno fa, fu scoperta una tomba risalente a epoca pre-cristiana, all’interno della quale, celato da anfore, fu ritrovato uno scheletro umano, presumibilmente appartenente a una tredicenne.
«Sono una collaboratrice esterna. Riesco a raggiungere 15.000 euro all’anno, di solito, come reddito, spesso aggregando quattro o cinque lavori di lungo corso. Ma quando sono di breve durata, per raggiungere lo stesso livello di reddito, devo seguire anche più di dieci lavori. Ma io sono anche fortunata, perché alcuni miei colleghi non sentono neanche l’esigenza di aprire una partita IVA e, per svolgere lavori con stesse e anche maggiori responsabilità, guadagnano 5.000 euro all’anno».
Ma la sua è una situazione che accomuna tante professionalità altamente specializzate, costrette spesso a emigrare in altri Paesi per ottenere un effettivo riconoscimento dei propri diritti. E nella “fuga di cervelli”, che colpisce l’Italia, sono coinvolti anche molti giovani ruvesi.