PRC RUVO: “ NETWORK CONTACTS: L’ARROGANZA PADRONALE COLPISCE 280 LAVORATRICI E LAVORATORI”
nota del Prc Ruvo.
Singolari le parole che Network Contacts usa nella lettera inviata ai lavoratori e alle lavoratrici delle sedi di Molfetta (nella quale lavorano anche parecchi ruvesi) e Concorezzo, a pochi giorni dal ferragosto, per comunicare loro il licenziamento di 280 donne e uomini che hanno vissuto mesi, per non dire anni, di angoscia e preoccupazione.
Singolari le parole che Network Contacts usa nella lettera inviata ai lavoratori e alle lavoratrici delle sedi di Molfetta (nella quale lavorano anche parecchi ruvesi) e Concorezzo, a pochi giorni dal ferragosto, per comunicare loro il licenziamento di 280 donne e uomini che hanno vissuto mesi, per non dire anni, di angoscia e preoccupazione.
Riferendosi al CCNL si usano aggettivi come “sacralità” e “intangibilità” e viene quasi spontaneo spiegare a lor signori cosa sia un CCNL, che regola in maniera concertata, tra le parti, i diritti e doveri delle parti e gli aspetti retributivi.
Questa è la naturale conseguenza dell’accordo con votazioni farsa del 2019, che ha creato un ingombrante precedente.
Accettando allora determinate condizioni al ribasso (regalo ai bilanci aziendali della maggiorazione festiva e di buona parte della tredicesima), non attenendosi a quanto stabilisce il CCNL, perché mai il padrone non sarebbe dovuto tornare alla carica?
Ricevuto lo sconto sugli istituti previsti dal CCNL per oltre 2 anni, perché perdere questo “diritto” ormai acquisito?
La direzione aziendale è prontamente tornata alla carica per sottoscrivere lo stesso accordo.
Non ottenendolo, Network Contacts ha scelto di usare il licenziamento collettivo come arma di ricatto per scardinare diritti e tutele dei lavoratori. Ovviamente la responsabilità del mancato accordo è dei sindacati, rei, udite udite, di pretendere in maniera “ideologica”il rispetto del CCNL, evidentemente un inutile e dannoso orpello per l’azienda che impedisce di risolvere efficacemente le crisi sulla pelle dei lavoratori.
Si commenta da sola la tempistica scelta per comunicare il tutto a ridosso di una festività.
Al di là del gioco delle parti ciò che colpisce è l’assoluta indisponibilità dell’azienda e dell’attuale management a considerare soluzioni alla crisi che non siano la manomissione del CCNL con un furore, questo sì, del tutto ideologico.