Nota di PRC.
Domenica sera abbiamo preso parte all’evento pubblico lanciato da Murgia Queer allo Jazzo del Demonio. La Murgia ha da sempre, per chi la frequenta, un valore simbolico: luogo dove camminare, pensare, rifugiarsi ma anche riconnettersi con le radici culturali del nostro territorio. Pertanto va sicuramente un plauso a Murgia Queer e alla volontà di porre apertamente i temi della comunità LGBT+.
La Murgia, però, è anche un ecosistema immenso da proteggere e salvaguardare. Negli ultimi giorni si sono verificati diversi eventi: la candidatura del Parco dell’Alta Murgia nella rete dei Geoparchi UNESCO e il concerto del maestro Ludovico Einaudi presso Jazzo Pantano. Due iniziative lodevoli che contribuiscono a promuovere la rete turistica, ricettiva e culturale che si snoda nel Parco dell’Alta Murgia.
Allo stesso tempo altri eventi stridono con questa rappresentazione idilliaca e da cartolina della nostra Murgia: i diversi incendi che hanno incenerito decine di ettari nel territorio del Parco e infine la ripresa, nella giornata di oggi, delle esercitazioni militari nel Poligono di Torre di Nebbia. Si tratta di una situazione francamente insostenibile. Sono anni che ci battiamo affinché il Parco nazionale dell’Alta Murgia sia davvero un Parco di Pace: libero dalle servitù militari, libero da speculazioni e interessi, libero dai disastri ambientali.
La Murgia non è solo marketing turistico-commerciale. La Murgia ha bisogno di cura, di una corretta tutela e manutenzione delle aree boschive, della salvaguardia delle specie protette. Gli episodi che si verificano, dagli incendi all’annosa presenza militare, non sono nuovi e meritano interventi profondi. La Murgia non è uno spazio vuoto da riempire di spot pubblicitari, ma un ecosistema la cui valorizzazione deve partire dalla tutela del suolo, della vegetazione e della popolazione animale.
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