“Political guerrilla marketing”: così Chieco interagisce coi giovani per un confronto proficuo
Piazza Matteotti. Sui sedili, c’è una comitiva di ventenni o giù di lì. Scherzano, ridono…più in là è seduto Pasquale Chieco che conversa amabilmente con alcuni amici.
Sembra una tranquilla, sia pur ventosa, serata di primavera quella del 16 giugno quando, a un certo punto, si sente una musica ad alto volume, dal ritmo serrato. Arriva un’auto bianca dalla quale, sulla parete di un palazzo nobiliare e un pò cadente che si affaccia sulla Piazza, sono proiettate luminose parole come “E’ tempo!” e altre espressioni che incitano a darsi una mossa.
I ragazzi sono meravigliati e incuriositi. Ma si stupiscono ancora di più quando Pasquale Chieco, accompagnato da giovani supporters, si avvicina e comincia a porre loro delle domande.
E’ interessato ai ragazzi, vuole sapere cosa pensano della nostra città: “Io la amo – risponde uno – nonostante dicano che sia monotona! Ma forse perché io sono attratto da tutto quello che gli altri disprezzano.” E cosa si potrebbe fare per migliorare tale situazione? Chieco rivela loro che vorrebbe costruire contenitori culturali nei quali essi possano esprimere le proprie potenzialità: “A Ruvo di Puglia l’Arte è il genius loci.”
Vuole creare un Festival ad hoc per i talenti musicali; vuole che i ragazzi si avvicinino alla politica –l’istituzione di una scuola politica è uno dei suoi progetti come lo è stato di un ex candidato sindaco, Pasquale Raffaele – sollecita loro a fare proposte, a interagire con lui e con le istituzioni.
Ma il vero problema è proprio questo: la difficoltà a stabilire una comunicazione.
Così un ragazzo il quale afferma che è difficile avere un contatto con Palazzo Avitaja. Tempo fa ha cercato di avere un colloquio con un sindaco – non ha rivelato chi fosse – ma non è riuscito. E qui mi sovviene la stessa esperienza che ha vissuto un suo coetaneo, l’ex candidato sindaco Oscar Altamura.
E’ la burocrazia, quindi, la barriera invisibile che separa i giovani, ma non solo, dalle istituzioni, dalla politica. E Pasquale Chieco vuole dire basta a tutto ciò!
Sollecita i ragazzi, ancora una volta, a fare proposte concrete, ma essi rispondono che seduta stante è impossibile farlo e allora fanno un patto: quando Chieco indosserà la fascia tricolore lunedì 20 giugno 2016 essi, a casa, stileranno una lista con tante proposte, tante richieste e gliele proporranno in un incontro.
“Ragazzi, ricordatevi però che la fascia tricolore non regala super poteri!” chiosa, sorridente, Chieco.
Perché si deve essere consapevoli che non tutto sarà facile, bisognerà lavorare molto, perché “E’ l’ora di prendere una posizione che non è né sicura, né conveniente, né popolare ma bisogna prenderla perché è giusta”, come recita il volantino che è stato distribuito a tutti.
Ma proprio il duro lavoro e il costante confronto porteranno buoni frutti.