Attualità

PISTA CICLABILE IN VIA A. MARIO, UN RESIDENTE: “IL GAL POTREBBE E DOVREBBE IMPORRE PROGETTI COERENTI CON LE STRATEGIE”

Nota di Matteo Procacci sulla pista ciclabile in Via Alberto Mario.

Dopo circa 45 anni di vita vissuta in via A. Mario, l’altra mattina leggendo il programma dei lavori in corso sopra riportato,  ho scoperto di essere vissuto inconsapevolmente  sulla famosa via Traiana che, costruita dai romani, diversi secoli fa era percorsa da viaggiatori a cavallo per raggiungere Brindisi e, successivamente, da pellegrini che percorrevano la prosecuzione della famosa via franchigena a piedi o a cavallo per arrivare  a Brindisi.

Purtroppo (!!!!)  nei secoli successivi la gente ha cominciato a spostarsi con altri mezzi per arrivare a oggi quando la nostra civiltà  è  basata sull’uso dell’auto.

Inopinatamente l’amministrazione comunale, chissà  per quale strana idea cultural/demagogica  ,che purtroppo allontana il popolo di sinistra a cui appartengo,  ha deciso “ LA REALIZZAZIONE DI PERCORSO TURISTICO CICLOPEDONALE LUNGO IL TRATTO DELLA VIA TRAIANA CHE ATTRAVERSA IL CENTRO URBANO DI RUVO DI PUGLIA CON AREE ATTREZZATE PER LA SOSTA IN LARGO DI VAGNO E PIAZZA BOVIO.

Ma prima di immergermi in critiche basate su sensazioni e sul fatto che abito in Via A. Mario ex via Traiana , ho voluto capire bene come si sia arrivati a realizzare una simile opera cominciando a  decifrare il significato dell’intestazione  del progetto:

PSR 2014/2020-GAL MURGIA PIU’ MISURA 19- SOTTOMISURA 19.2 –  AZIONE 1 – INTERVENTO 1.2  (NOTA 1).

utilizzando il documento del  GAL MURGIA PIU’  : PSR “2014/2020”.

Dalla decifrazione della intestazione , si evince che il problema viene da lontano. Coinvolge  la nostra amministrazione  nella parte finale della scelta del progetto, che poteva avere ben altre caratteristiche e finalita’ , in quanto gli investimenti , a mio parere, in base alla interpretazione corretta dell’intervento,  dovrebbero riguardare le infrastrutture per valorizzare turisticamente la bellissima Murgia, ma penso,  sulla Murgia , non certo la realizzazione di  “cammini urbani” in sostituzione dei “cammini della Murgia” come previsto nella descrizione dell’azione 1.  

Naturalmente la nostra amministrazione ha scelto la piu’ ricorrente, banale , inutile ,  “sostenibile” opera ( l’aggettivo piu’ utilizzato per caratterizzare alcune opere pubbliche) e “ in grande” (spenderanno 272.000 €!!!!!!!) :  una bella pista ciclopedonale  in paese  con un cordolo largo piu’ di 50 cm. per evitare il parcheggio indisciplinato e per ridurre ancor piu’ la carreggiata gia’ pesantemente compromessa...

 Premesso:

  1. che Via A. Mario ex Via Traiana è  percorsa da un notevole traffico di auto, camion e pullman  che entrano in Ruvo provenendo da nord ed è  anche  utilizzata come parcheggio delle tante auto dei residenti o dei clienti delle varie attività  commerciali presenti e che i pedoni hanno ampi marciapiedi;
  2. che in Via A.Mario si era realizzato  un accettabile equilibrio fra le esigenze del notevole traffico e del parcheggio delle auto dei residenti o degli avventori alle varie importanti  attivita’ commerciali presenti e dei pedoni;
  3. che con quest’opera si altera l’equilibrio raggiunto su questa via fra il traffico, le esigenze non eludibili di parcheggio, i pedoni che hanno ampi marciapiedi a disposizione, anche se dovrebbero essere manutenuti, e le esigenze delle varie attivita’ economiche presenti, che ora invece saranno pesantemente danneggiate;
  4. che turisti a piedi o in bicicletta provenienti dal nord, o ciclisti ruvesi , come dimostrato con le altre piste ciclabili realizzate in paese,   saranno rarissimi non esistendo la cultura dell’uso della bicicletta e che, certamente, non si creera’ con la disponibilita’ di piste ciclopedonali il cui utilizzo e’ proprio complicato per i ciclisti ;
  5. che si sono eliminate due aree di sosta per disabili;
  1. che secondo l’articolo 4 comma ; del D.M. 30/11/1999 n°557i percorsi ciclopedonali, promiscui pedonali e ciclabili , devono essere realizzati all’interno di parchi o di zone a traffico prevalentemente pedonale e che hanno molteplici inconvenienti (NOTA 2);

  Tutto ciò premesso  le domande che noi cittadini ci  poniamo sono:

  1. Era proprio necessario realizzare un’opera:
    1. inutile per ciclisti(pochissimi) e pedoni (comunque fra loro in conflitto su una pista ciclopedonale) e che possono utilizzare gli ampi marciapiedi ,se manutenuti e adattati anche alle carrozzelle dei disabili o dei bambini;
    2. che altera notevolmente l’equilibrio che in Via A. Mario    si era raggiunto fra traffico e possibilita’ di parcheggio;
    3. che non favorisce ma danneggia pesantemente le attivita’ commerciali presenti;
    4. che non rispetta sia le finalita’ del GAL sia l’articolo 4 comma 5 del D.M. 30/11/1999 n°557   ?????
    5. Nell’ambito dell’intervento non era possibile realizzare, con uno studio piu’ approfondito e impegnativo, altre opere piu’ utili per lo sviluppo del turismo sulla nostra bellissima Murgia con conseguente sviluppo dell’economia locale ???

Ma mi rendo conto che questo e’ un discorso complesso  e faticoso per le nostre amministrazioni per cui ,come penso anche  negli altri comuni, si e’ deciso di realizzare tante belle, inutili e sconsigliate  piste ciclopedonali con il plauso (!!!!)   dei cittadini, ma e’ altrettanto vero che un ente come il GAL  , potrebbe e dovrebbe imporre progetti, innanzitutto coerenti con le strategie e le finalita’ del GAL, e poi  coordinati fra i sei comuni per attrezzare la Murgia , che lo merita, per attrarre un ampio turismo.

Purtroppo l’opera e’ in fase di completamento e non ci sono iniziative facili  dei cittadini  per denunciare:

  • il mancato rispetto delle caratteristiche dell’intervento 1.2;
  • i danni che produrra’ alle attivita’ commerciali presenti ;
  • il disagio che determinera’ a tutti i residenti;

e per ottenere  la  modifica o l’interruzione  dell’opera per salvaguardare gli interessi economici delle attivita’ commerciali e per non costringere i residenti , qualora si adottassero anche divieti di sosta lungo la pista, a parcheggiare le loro auto sulle terrazze dei palazzi.  

Matteo Procacci

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