PILLOLE RUVESI n.28: LA TRADIZIONE OLIVICOLA DI RUVO DI PUGLIA
Basta guardarci attorno per scoprire una distesa d’ulivi circondare la nostra bella città. L’ulivo è da sempre il simbolo della terra di Puglia; lo stemma della stessa Ruvo vede l’intreccio di un ramo di quercia con uno d’ulivo, ma nonostante tutto, questo emblema ruvese, è da sempre molto sottovalutato. Proprio in questo periodo i rami di ulivo sono in piena fioritura: sarà probabilmente un’annata eccellente.
Potremmo dire che l’olio è il sangue della nostra città, prodotto dal sudore dei suoi cittadini. Come molti agricoltori sono soliti sottolineare, la cura di un uliveto, ma così come per tutti gli altri tipi di colture, non coinvolge solo il periodo di raccolta. Proprio per cercare di dare vita ad un buono e prosperoso prodotto, ci vuole dedizione e, perché no, soprattutto passione, che coinvolge tutto il periodo precedente alla raccolta. Proprio nel caso degli uliveti, prima della stessa raccolta, passano fasi di potatura e, laddove gli agenti atmosferici non collaborano, si richiedono irrigazioni di soccorso e vari trattamenti. L’agricoltore combatte ogni giorno per un buon prodotto come l’olio.
Quest’ultimo, tra gli altri, è uno dei settori trainanti dell’economia ruvese che si stima in diversi milioni di euro. Tuttavia, l’andamento dei mercati non soddisfano a pieno i sacrifici dei produttori e, ad incrementare tale difficoltà è la messa in commercio di sofisticazioni fraudolente a basso costo; al contrario, un vero extravergine d’oliva, che soddisfi i redditi delle aziende olivicole, dovrebbe essere stimato intorno ai 7/8 euro al litro.
Non è un caso, dunque, che Ruvo vanti la presenza di ben due cooperative e una proliferazione di frantoi privati in grado di trasformare gli oltre 2/3 di uliveto coltivato nel territorio, producendo così un prodotto eccellente.