Arriva la replica di Piero Paparella, consigliere comunale di Fratelli d’Italia, tirato in ballo dal sindaco Pasquale Chieco e dall’assessora alle attività produttive, Luciana Di Bisceglie: “Come una coppietta di ragazzini scoperti all’ennesima bravata tenta teneramente di giustificarsi agli occhi dei genitori e dei compagni più responsabili, oggi il duo più tenero del secolo si è lasciato andare all’ennesima prova di inconsistenza politica ed amministrativa”.
“Il fatto – si legge nella nota – che la Soprintendenza abbia OGGI attestato che le installazioni delle panchine non arrechi danni al patrimonio culturale della nostra città (e per fortuna altrimenti al danno si sarebbe aggiunta la beffa della rimozione ed del ripristino dei luoghi), nulla toglie al fatto, DOCUMENTALMENTE PROVATO, che quelle istallazioni erano prive della prescritta, obbligatoria e PREVENTIVA AUTORIZZAZIONE DELLA SOPRINTENDENZA. Per LEGGE! Tentare di nascondere e camuffare la realtà e la verità di quanto accaduto con un comunicato che, purtroppo per loro, corrobora e conferma che solo ora la Soprintendenza è stata chiamata in causa e che quindi si è espressa, attesta la fondatezza di quanto descritto nel mio comunicato alla città e ai cittadini di Ruvo, che hanno il diritto di sapere e conoscere le cose”.
“Dire poi, che il sottoscritto ha “scomodato” addirittura la Procura della Repubblica, il Ministero e la Commissione Regionale non solo non corrisponde al vero (allego qui la nota a firma della Soprintendenza) ma è una palese mancanza di rispetto verso il Soprintendente stesso che ha lui, d’ufficio, informato tali organi in quanto, che sia chiaro, l’istallazione era priva della obbligatoria autorizzazione. Come sempre i fatti e la verità, sono intecontestabili, così come lo è l’ansia sempre piú galoppante che in questo ultimo periodo assale con ferocia il Professore, Avvocato, Sindaco Chieco”, conclude Paparella.
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