Politica

Pasquale Chieco: "Ecco la questione "espropri" in parole chiare e semplici!"

Il primo comizio da palco di  Pasquale Chieco, svoltosi il 24 maggio 2016, si è aperto con una vibrante lode da parte del neo Segretario Regionale del Partito Democratico, Marco Lacarra, rivolto al candidato sindaco.

Bisogna avere il coraggio di sporcarsi le mani con il lavoro e Pasquale Chieco lo ha avuto! Lui mette a disposizione della comunità ruvese  la propria competenza.”

I nuvoloni carichi di pioggia hanno atteso che Pasquale Chieco ringraziasse per l’attestazione di stima da parte del suo collega e sodale e confermasse il suo desiderio di essere parte di una squadra composta da persone che partecipano attivamente alla formazione ed attuazione del suo programma.

Ma i nuvoloni hanno atteso anche che Ninni Chieco parlasse a chiare lettere dell’ “Affaire espropri”, tuonando contro i venditori di fumo, i quali, per intascare qualche voto in più, promettono a persone disperate che non pagheranno i debiti.

Pasquale Chieco ha spiegato le varie tappe della vicenda.

Il Comune, nel 1997, espropria dei terreni affinché sugli stessi siano edificate case in cooperativa. Nella convenzione si introducono delle clausole nelle quali si afferma che l’indennità di esproprio è pari a 44 mila lire al metro quadro (attuali 22 euro) con riserva di rideterminazione della stessa. Questo significa che l’indennità può subire una variazione al rialzo o al ribasso. Nel corso degli anni ci sono stati degli eventi  tali per cui si è assistito a uno spaventoso aumento dell’indennità (si  è giunti fino a 240 euro al metro quadro!) e chi ha acquistato una casa in cooperativa si ritrova a dover pagare cifre esorbitanti. I proprietari dei terreni, nel frattempo, hanno intrapreso azioni giudiziarie volte al riconoscimento del diritto alla corresponsione di un maggiore indennizzo: i giudici danno loro ragione. Le sentenze relative passano in giudicato, per cui i proprietari devono essere pagati da chi ha acquistato le case delle cooperative.

Ma del pagamento non si può far carico il Comune! Anzi, una quota degli avanzi di amministrazione è stata già data per coprire parte dei debiti, ma questi devono essere pagati solo dagli attori della vicenda.

Non è pensabile attingere alle risorse pubbliche anche perché il Comune ha 19 milioni di euro con un attivo di 13 milioni! La legge non lo consente e non bisogna dimenticare che si deve rendere conto di tutto alla Corte dei Conti!

La soluzione migliore, pertanto, è quella di trovare altri strumenti per far fronte ai debiti che vanno pagati senza per questo affliggere chi, suo malgrado, è stato toccato dalla vicenda. Promettere a costoro che non pagheranno alcunché è semplicemente indecente.

Quindi, secondo Chieco, applicazione della legge non disgiunta da solidarietà e ricerca di soluzioni opportune sono la panacea alla delicatissima “questione espropri”.

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