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PASQUA E PASQUETTA, POSITIVI IN GIRO, FUNERALI, SCUOLE: COSI’ SONO AUMENTATI I CASI A RUVO

La Pasqua in Piazza Dante con persone sedute a terra a prendere il sole e famiglie intere alle giostrine è l’emblema di una città che credeva che il peggio fosse alle spalle.

Invece, il Covid è così subdolo da comparire appena si abbassa la guardia. C’è poco da fare: bisogna accettare di vivere distanziati e isolati per un pò, in attesa che il caldo, magari, dia un pò di ossigeno a tutti.

A pagarne le conseguenze i commercianti stremati e chiusi da oltre trenta giorni che riapriranno lunedì con uno spirito differente.

Ritrovi pasquali, comportamenti scellerati non solo nelle abitazioni ma anche nei parchi e nei luoghi pubblici. Il virus circolava già in quelle giornate mettendo in ginocchio tante attività e costringendole alla chiusura preventivata. A questo occorre aggiungere che la variante inglese è molto più contagiosa e letale delle altre. Il fatto di non aver inasprito le restrizioni in quella fase è stato un errore enorme, perchè affidarsi al senso di responsabilità delle persone non paga.

Ancora una volta il tasso per 100mila abitanti ci penalizza, lancia Ruvo ai vertici della classifica, un primato che non appartiene a quelli di cui andar fieri.

Il numero di casi ha continuato la sua escalation di crescita graduale fomentato anche da alcuni riti funebri. La gente, evidentemente, non ha resistito a supportare le famiglie dei defunti e il contagio si è allargato.

La Pasqua ha colpito in pieno numerose attività commerciali con una serie di chiusure obbligatorie avvenute proprio dopo la settimana pasquale. Casi di positività che per la prima volta hanno colpito il settore produttivo.

Poi la follia: “sono positivo ma vado in giro per fare la spesa e torno a casa”. Decine le segnalazioni di incoscienti che non hanno rispettato le regole e hanno continuato a circolare per le strade. Un vero e proprio attentato alla salute altrui. Tanta confusione si è generata sui tempi della quarantena da rispettare o sull’iter da seguire prima di poter riuscire di casa.

Nel frattempo la riapertura delle scuole in assoluta sicurezza ha visto un aumento sensibile degli interventi di igienizzazione e di chiusura dei vari plessi. Virus che ha attaccato anche i bambini della scuola dell’infanzia e che inevitabilmente a catena contagia genitori e nonni.

In poco tempo il numero dei casi è lievitato e ora Ruvo deve i conti con il momento più delicato dall’inizio della pandemia.

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