Parco Nazionale dell’Alta Murgia: il report sulle aree incendiate nell’estate del 2017.
Satelliti, torrette di avvistamento e collaborazione con la popolazione. Nel
Parco Nazionale dell’Alta Murgia la lotta agli incendi si combatte con
azioni integrate e, da quest’anno, con dotazioni tecnologiche
all’avanguardia, che consentono porre in essere attività di prevenzione, di
supporto alla lotta attiva e di gestione post evento.
Sarà presentato a Bari, Venerdì 10 Novembre 2017, alle ore 10,00, presso la
Sala Giunta della Città Metropolitana di Bari, Lungomare Nazario Sauro, 29,
il rapporto sulle aree incendiate identificate e monitorate nel periodo
estivo di quest’anno nell’area del Parco Nazionale dell’Alta Murgia.
La stagione più critica per gli incendi di boschi e foreste è ormai alle
spalle. Per disporre dei primi dati di dettaglio certi sulle aree
interessate occorre normalmente attendere diversi mesi. Non è così per il
Parco Nazionale dell’Alta Murgia, che quest’anno ha adottato le nuove
tecnologie satellitari per realizzare un’analisi in tempi rapidissimi. Le
informazioni, infatti, sono state raccolte e rese disponibili nel giro di
pochi giorni, a fronte dei 12/18 mesi di attesa usuali.
Gli incendi boschivi nel 2017
Il 2017 sarà ricordato come un anno “caldo” a livello globale; la California
e il Portogallo per settimane sono state percorse da incendi che hanno
bruciato diverse migliaia di ettari. In Italia fino a pochi giorni fa, in
Piemonte, gli incendi, oltre a bruciare centinaia di ettari di bosco, hanno
lambito centri abitati e infrastrutture.
Nelle aree naturali protette è possibile incidere significativamente nel
successo alla lotta agli incendi che vede numerosi soggetti istituzionali
coinvolti. In questo contesto, il Parco Nazionale dell’Alta Murgia ha
attivato una serie di iniziative per prevenire la nascita di focolai e, in
presenza di principi di incendio, intervenire sul nascere per evitare la
loro propagazione.
Il primo tassello di questa strategia è la creazione di una rete di
relazione con i soggetti che operano nel Parco a diverso titolo (dagli
aricoltori/allevatori, agli escursionisti) per costruire la consapevolezza
dell’importanza della tutela del territorio che rappresenta fonte di reddito
oltre che il luogo in cui vivere. Questa consapevolezza è un tassello
imprescindibile per il successo di qualsiasi iniziativa nella lotta agli
incendi.
Dal punto di vista della prevenzione sono state attivate una serie di norme,
alcune delle quali anche accolte dalla normativa regionale, che regolano le
attività nel Parco, anche di natura economica, al fine di prevenire attività
che possono provocare o indurre la nascita di incendi. Tra queste il divieto
alla raccolta di funghi e asparagi nelle aree percorse dal fuoco, la
regolamentazione della bruciatura delle stoppie, per citare quelle che
probabilmente hanno un maggiore impatto potenziale.
Per l’avvistamento precoce dei focolai è stata creata una rete di punti di
osservazione diffusi sul territorio.
Questi punti sono presidiati h24, per tutta la stagione degli incendi, da
operatori attraverso l’attivazione di convenzioni con associazioni di
volontariato ambientale, che sono in grado di attivare l’allarme alle prima
avvisaglie dell’incendio. In alcune aree critiche sono stati attivati
sistemi di videosorveglianza che fanno confluire le immagini acquisite da
telecamere ad una centrale operativa che è in grado di interpretarle ed
individuare sul nascere i focolai.
Queste iniziative hanno consentito di tenere sotto controllo l’intero
territorio del Parco e attivare le operazioni di spegnimento immediatamente
con l’insorgere del pericolo.
Il monitoraggio satellitare
Il Parco Nazionale dell’Alta Murgia quest’anno ha sperimentato, primo
esempio in Italia, seguito successivamente dal Parco Nazionale della
Majella, un servizio di monitoraggio satellitare con l’obiettivo
incrementare le capacità di indagine e monitoraggio, riducendo i tempi di
analisi e attivando un servizio di perimetrazione e monitoraggio nel tempo
delle aree incendiate.
Il servizio di monitoraggio continuativo del Parco è stato realizzato
adottando il sistema Rheticus® Wildfires sviluppato dall’azienda barese
Planetek Italia, che è in grado di elaborare automaticamente le immagini
immediatamente dopo che sono state acquisite dalla costellazione di
satelliti europei Sentinel-2.
L’attivazione del servizio ha consentito la realizzazione di un report sulle
aree percorse dal fuoco dell’area del Parco Nazionale dell’Alta Murgia nel
periodo luglio-settembre 2017. L’elaborazione dei dati satellitari ha
permesso con cadenza settimanale la localizzazione geografica,
l’identificazione e la perimetrazione delle aree percorse dal fuoco, la
classificazione degli eventi in base al grado di severità dei danni degli
incendi a carico della vegetazione e la ripartizione per Comune di
riferimento. Queste informazioni consentono di avere un quadro chiaro e
dettagliato dell’estensione e dell’entità del fenomeno, utile a pianificare
e porre in essere azioni di prevenzione e gestione delle aree percorse dal
fuoco, effettuare valutazioni economiche preliminari dei danni degli
interventi da realizzare.