Parcheggi a pagamento, tra visioni catastrofiste e coscienza “green”. Il sindaco Chieco: «Alla fine saremo tutti soddisfatti»
Una Piazza Menotti Garibaldi gremita quella di ieri sera, in occasione dell’incontro tra Pubblica Amministrazione e cittadini, soprattutto residenti nel nucleo antico, riguardo alla proposta di piano di parcheggi a pagamento.
Perché di una proposta si tratta, un progetto “in fieri” a cui tutti i cittadini dovrebbero dare un concreto contributo, che non si perda nella previsione catastrofista “dell’intasamento di strade adiacenti, vita impossibile per i residenti, spopolamento del centro, chiusura di attività commerciali” e nella amara congettura per cui il Comune intenda solo battere cassa.
«Niente di tutto ciò! – assicura il sindaco Pasquale Chieco con Irene Turturo, consigliera delegata alla promozione del centro antico – Non abbiamo assunto alcuna decisione a tavolino, tra quattro mura e con i tecnici, che pur hanno un ruolo importante. Come ribadito in campagna elettorale, ogni decisione che inciderà sulla vita dei cittadini sarà assunta in comune accordo e venendo incontro, per quanto possibile, alle esigenze di tutti».
«Bisogna comprendere – prosegue il primo cittadino – che il piano del parcheggio a pagamento è fondamentale nelle città ad alta densità di traffico. Ci sono, a Ruvo di Puglia, 20mila veicoli, uno per ogni abitante. Inconcepibile questo in una cittadina che si può percorrere, da nord a sud, in quindici-venti minuti. Le soste a tempo non hanno funzionato per la mancanza di controlli, dovuta a carenza di personale preposto. Per questi motivi, ritengo che il piano dei parcheggi a pagamento sia lo strumento giusto per migliorare lo status quo: lo faremo ascoltando le istanze di tutti».
Con questo piano, poi, si dovrebbe incidere positivamente sulla microeconomia del centro antico, tutelando le attività commerciali esistenti e favorendo, con tassazioni agevolate, le start up. Infatti, «la sosta a pagamento intende rendere un servizio a tutti gli utenti e, quindi, un ricambio dei veicoli di sosta, evitando che, nelle ore di punta, le zone individuate per la sosta continuino ad essere considerate “garage”, sosta a lungo termine, non consentendo a chi ha necessità di fare commissioni».
«Poi, non è vero che l’adozione di tale strumento serve al Comune per battere cassa: con i 30mila euro di canone annuo che percepiremo, miglioreremo, per la sicurezza di tutti, le infrastrutture locali e progetteremo percorsi e idee di mobilità sostenibile, secondo quanto previsto dall’art. 7 comma 7 del Codice della Strada. Ruvo di Puglia deve diventare una città sostenibile, sul modello delle città del Nord Europa. Non dobbiamo dimenticare che stiamo partecipando a un bando di rigenerazione urbana che prevede, tra i requisiti di ammissione, una forte adesione ai principi della mobilità sostenibile». Illuminante sulle intenzioni in tal senso dell’Amministrazione fu l’incontro del 23 giugno, nell’ambito di “Nove Nove Nove”, processo di partecipazione cittadina alla rigenerazione della città, quando furono fatte proposte e anticipati possibili progetti di mobilità urbana sostenibile.
Irene Turturo ha “restituito” quanto assimilato da 47 schede con suggerimenti, 52 mail con allegati, 326 interazioni social, cinque schede che rappresentano le idee di altrettanti gruppi per un totale di 140 persone.
Tra i tanti suggerimenti è emersa la necessità di non far pagare alcuna somma ai residenti del nucleo antico limitatamente all’area indicata; di abbattere la disparità di trattamento tra i residenti nelle aree del nucleo antico e chi non vi risiede; di prevedere esenzioni per i commercianti che vi lavorano. Si suggerisce, poi, che la zona del Ring (i quattro corsi) parte interna dovrebbe avere le stesse agevolazioni del nucleo antico, visto che residenti ed esercenti subiscono i medesimi svantaggi; per le zone oltre il nucleo antico, si suggerisce di prevedere la gratuità per le zone di residenza e il pagamento nelle altre.
Proteste, cori di supporto a chi grida allo sfacelo del nucleo antico («Io non riesco a vendere due case perché non appena sentono che si trovano nel centro antico, non vogliono sapere più nulla!» protesta un cittadino), c’è chi ironizza sulle attività commerciali («Ma quali attività commerciali esistono, se chiudono?»). C’è chi trova ingiusto pagare senza che sia assicurato un posto; c’è chi minimizza l’entità del traffico («Perché pagare? Alla fine, in poco tempo io riesco sempre a trovare un posto per parcheggiare»). Una cosa è certa: è comune l’idea che non si debba pretendere di parcheggiare dinanzi alla soglia dei negozi («Vezzo ruvese» ironizza Turturo). Ma accanto ai cori di protesta, c’è chi plaude al piano perché la razionalizzazione del traffico che ne conseguirà apporterà benefici notevoli alla salute dei cittadini. Anzi, c’è chi propone di pensare di più a come si muoveranno i ruvesi, ossia implementando le piste ciclabili, aumentando il numero delle rastrelliere per le biciclette e potenziando il trasporto pubblico urbano («Facciamo del meglio con quello che abbiamo» chiosa Turturo).
Si chiede a gran voce il ripristino delle telecamere per implementare i controlli e assicurare che non i soliti furbetti non danneggino gli aventi diritto («Lo faremo!» ha sottolineato Salvatore Berardi, il capo della Polizia Municipale. «Faremo un censimento delle targhe delle auto appartenenti agli abitanti del centro antico e potenzieremo i controlli con il personale e con le telecamere»).
Sono state suggerite anche misure facilitatrici come la sosta tax free presso esercizi di pubblica utilità, il miglioramento delle aree verdi e del decoro urbano.
Sollevata anche la questione dei dissuasori di traffico in alcune stradine del centro antico. «Sono importanti, in certi contesti. – spiega Berardi – E’ storia il fatto che, in una stradina stretta, erano parcheggiate auto che non consentivano l’apertura di un portone dal quale doveva partire un infartuato per raggiungere il Pronto Soccorso. Poi, vi immaginate cosa accadrebbe se una macchina si incendiasse e, nelle vicinanze, vi fossero altre auto? I paletti sono importanti perché dissuadono, evitano di mettere in pericolo l’incolumità delle persone». Concordi nella rimozione dei paletti di Piazza Menotti.
«Ricordatevi, poi, che ci sono fasce orarie tax free» ricorda il sindaco che, con Turturo, parla anche di una fase sperimentale.
Passi indietro non se ne faranno, alla fine: il piano dei parcheggi a pagamento, modificato secondo le istanze dei cittadini, sarà adottato e solo quando questo avverrà partirà anche la ZTL (Zona a traffico limitato).