Paolo Angeli e Sanna Myllylahti al Talos Festival
Fino a domenica 11 ottobre nel centro di Ruvo di Puglia prosegue tra musica e danza un’edizione “straordinaria” del Talos Festival. Venerdì 9 gli ospiti principali della seconda giornata saranno la coreografa, insegnante e performer finlandese Sanna Myllylahti e il virtuoso della chitarra sarda preparata Paolo Angeli che alle 20 si esibirà in Piazzetta Le Monache (posti esauriti) con lo spettacolo in solo Talea. Il ricco programma di appuntamenti – disponibili anche in streaming su Facebook e YouTube – prenderà il via già alle 11 in Piazza Matteotti con il flash mob “Suite” con le coreografie di Giulio De Leo e le musiche del sassofonista Vittorio Gallo che coinvolgerà i cittadini e le cittadine over 65 grazie alla collaborazione con UTE – Università della Terza Età di Ruvo di Puglia. Alle 18 (ingresso libero con prenotazione obbligatoria) in Piazza Dante lo sharing “As I find myself in this setting you are in it 2” della coreografa finlandese Sanna Myllylahti, che torna al Talos dopo l’esperienza del 2018, su musiche di Luca Vincenzo Lorusso (e-vibes) con gli allievi e le allieve del corso di formazione professionale Libero Corpo (Ambra Amoruso, Maria Bombini, Alessandro Catino, Marina Centrone, Mariapaola D’Astice, Wendy Gazzillo, Valeria Giannini, Federica Longo, Davide Lotito, Veronica Messinese, Enrica Mongelli, Giuliana Nanna, Sara Napoletano, Federica Priore, Mariacristina Santomauro, Mariarossella Somma, Nunzia Terlizzi, Elisabetta Venturelli), realizzato in collaborazione con Agromnia Soc. Coop. Ente di Formazione professionale e sistemaGaribaldi_Bisceglie. Docente alla “University of Arts” di Helsinki, Sanna Myllylahti è una coreografa, insegnante e performer riconosciuta a livello internazionale. Nel suo insegnamento incoraggia i principi naturali per i movimenti – così spesso dimenticati dalla routine quotidiana e dalle abitudini – con lo scopo di riscoprire il corpo naturalmente istintivo (reattivo, attento e adattabile all’ambiente circostante). I critici hanno descritto il suo lavoro come “sorprendente”, “umano”, “filosofico”, “assurdo”, “fisicamente coinvolgente” e “divertente”. Alle 19 l’atrio del Museo del Libro della Casa della Cultura primo dei tre appuntamenti con la performance “Corpi di Luce”.
La serata si concluderà con il primo concerto di questa edizione del Talos Festival.
Dalle 20 in Piazzetta le Monache (POSTI ESAURITI – in caso di pioggia nella Chiesa di San Domenico), introdotto dal giornalista Fabrizio Versienti, il musicista, compositore e virtuoso della chitarra sarda preparata Paolo Angeli proporrà Talea. Lo spettacolo in solo è il punto di arrivo di una ricerca e convivenza ventennale, in cui ha abbracciato questo strumento unico come naturale propaggine delle proprie idee musicali. Partendo dallo strumento tradizionale ha ideato, infatti, una vera e propria chitarra orchestra: 18 corde, ibrido tra chitarra baritono, violoncello e batteria, dotato di martelletti, pedaliere, eliche a passo variabile. Con questa singolare creazione il musicista sardo rielabora, improvvisa e compone una musica inclassificabile, sospesa tra free jazz, folk noise, pop minimale, post-rock. Nel 2018 Angeli si è esibito alla Carnegie Hall di New York, entrando così nella rosa dei più importanti musicisti ‘innovatori con radici’ della scena mondiale. Se determirante negli anni ’90 fu l’incontro di Paolo Angeli con l’anziano custode delle forme galluresi e logudoresi Giovanni Scanu e con il maestro indiscusso dell’avanguardia Fred Frith, altrettanto importante si rivela nel 2003 la richiesta di un nuovo modello di chitarra sarda preparata da parte del chitarrista statunitense Pat Metheny. Ha improvvisato e collaborato con Fred Frith, Iva Bittova, Hamid Drake, Evan Parker, Antonello Salis, Pat Metheny, Jon Rose e molti altri. «Talea è una versione ‘extended play’ delle musiche a me più care, che hanno caratterizzato con continuità i tour intercontinentali degli ultimi anni», racconta Paolo Angeli. «Decido sul palco quale sarà la scaletta della serata, basata su oltre quattro ore di repertorio, per cui nessuna esibizione è uguale alla precedente, mutando profondamente a seconda delle latitudini e del contesto. In un certo modo non è molto diverso dal veleggiare tra diverse isole, tenendo conto delle onde, delle correnti e di tutti gli imprevisti che avvengono nelle esplorazioni sottocosta. Il viaggio in solitario è quanto di più bello possa esistere. Ti confronti con la tua intimità, con il passare del tempo, con musiche che ti appartengono. Ogni volta cerco di spostare il margine di rischio con la consapevolezza che ad attendermi c’è la terra ferma. E li affiorano le composizioni, isole da esplorare e abbandonare per continuare ad assaporare la bellezza della navigazione nell’immenso mondo della musica», prosegue. «L’improvvisazione costituisce il cuore pulsante di questo processo creativo, intesa come materiale di collegamento e come sviluppo delle strutture. In alcuni casi i brani sono realizzati assemblando suite estemporanee, lavorando con un taglia-incolla di composizioni, aspetto che mi ha permesso di costruire una partitura ideale cangiante».Con la direzione artistica dell’ideatore Pino Minafra e del musicista e compositore Livio Minafra e il progetto coreografico di Giulio De Leo, il festival è promosso dal Comune di Ruvo di Puglia, con il cofinanziamento di Regione Puglia tramite Teatro Pubblico Pugliese nell’ambito del Fondo di Sviluppo e Coesione 2014-2020 – Valorizzazione della Cultura e della Creatività territoriale, in collaborazione con Associazione Terra Gialla e Compagnia di Danza Menhir e altre realtà pubbliche e private.