Pane sospeso: 18 mesi di solidarietà dal basso
Il progetto Pane Sospeso, che prende spunto dalla tradizione napoletana di lasciare un caffè pagato per una persona in difficoltà è stato l’esperimento sociale che ha coinvolto Ruvo di Puglia per ben 18 mesi. Al traguardo di questo percorso condiviso, in sintonia con i panificatori, avendo presenti le possibilità di aiuto che il periodo natalizio offre per i tanti concittadini bisognosi di aiuto, l’Associazione NOIXVOI e il Coordinamento Caritas hanno deciso di sospendere il progetto per fare spazio a raccolte fondi più urgenti (vedasi le cura per il piccolo Felice e il sostegno ai terremotati).
Il progetto nato dalla volontà di sperimentare queste buone pratiche anche a Ruvo è cresciuto lentamente grazie alla fiducia che la città gli ha riconosciuto. Le testimonianze di chi ha contribuito ad alimentare interesse nel progetto hanno incoraggiato i volontari a fare sempre di più e tra queste ci sono quelle di chi ci ha messo la faccia. Allora possiamo parlare di Mario Gadaleta del Panificio “La Spiga” che da subito ha creduto nel progetto, capace di offrire suggerimenti utili a creare il giusto coinvolgimento ed interesse perché quel salvadanaio risultasse meno vuoto ma sempre più pieno.
E poi Ettore Cascione che ha creato tutte le condizioni per renderlo ottimale e alla portata di tutti, il panificio De Cillis 1 (di Via Pier Gobetti) che ha voluto scommettere insieme a noi, la Fabbrica del Gusto che ha dato una mano, crescendo insieme nella consapevolezza della Solidarietà e il prezioso contributo del Panificio Di Vittorio, che ha aderito per ultimo al progetto ma piazzandosi tra i primi nelle donazioni dei propri clienti. È una bella storia da raccontare che per questo Natale si conclude.
C’è una città che aiuta, tanti hanno fatto parte della grande squadra di sostenitori e tra questi i giovanissimi scout e i giocatori della Tecnoswitch Talos Basket Ruvo, che ringraziamo. Il pane sospeso ritornerà il prossimo anno, rinnovato e cresciuto perché sia davvero un ulteriore strumento di aiuto che la città possa avere. È un altro passo in avanti verso una comunità sempre più inclusiva e solidale.