Agricoltura

PAGINA MIPAAF PER SEGNALARE ABUSI; STOP A SPECULAZIONI SUL CIBO

Sarà attiva una pagina del sito del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali per segnalare gli abusi con un modulo di denuncia delle pratiche sleali che gli agricoltori e gli allevatori subiscono. A darne notizia è Coldiretti Puglia, in riferimento alla messa online domani 15 dicembre della pagina del MIPAAF per le denunce, in occasione dell’entrata in vigore lo stesso giorno del decreto legislativo di attuazione della direttiva europea che vieta le pratiche sleali nei rapporti commerciali della filiera agroalimentare.

Sarà l’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentare (ICQRF), funzionale – aggiunge Coldiretti Puglia – al rispetto del funzionamento del mercato e delle filiere per le acquisite competenze in ambito agroalimentare, a vigilare sul rispetto delle disposizioni in materia di pratiche commerciali sleali nei rapporti tra imprese nella filiera agricola e alimentare

“Sarà messo un freno alle speculazioni sul cibo per cui vengono sottopagati gli agricoltori e gli allevatori in un momento in cui sono costretti ad affrontare pesanti rincari dei costi di produzione dai carburanti ai fertilizzanti, dalle macchine agli imballaggi fino ai mangimi per alimentare il bestiame”, afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

Con il nuovo provvedimento – riferisce la Coldiretti Puglia – scatta lo stop per 16 pratiche sleali che vanno dal rispetto dei termini di pagamento (non oltre 30 giorni per i prodotti deperibili) al divieto di modifiche unilaterali dei contratti e di aste on line al doppio ribasso, dalle limitazioni delle vendite sottocosto alla fine dei pagamenti non connessi alle vendite fino ai contratti rigorosamente scritti. Si realizza così – precisa la Coldiretti regionale – un percorso virtuoso finalizzato a garantire una equa distribuzione del valore lungo tutta la filiera proprio in un momento in cui molte imprese agricole – denuncia Coldiretti Puglia –  stanno vendendo sottocosto anche per effetto di pratiche sleali che scaricano sull’anello più debole della filiera gli oneri delle promozioni commerciali di Natale. Il balzo dei beni energetici infatti si trasferisce a valanga sui bilanci delle imprese agricole strozzate da aumenti dei costi non compensati da prezzi di vendita adeguati.

Un intervento normativo fortemente sollecitato da Coldiretti per rendere più equa la distribuzione del valore lungo la filiera, quando per ogni euro di spesa di prodotti alimentari solo 15 centesimi arrivano all’agricoltore ma il valore scende addirittura a 2 centesimi nel caso di quelli trasformati dal pane ai salumi fino ai formaggi, con i problemi maggiori in Puglia per il latte, ma anche per gli ortaggi e la frutta fresca come ciliegie e uva da tavola, ed evitare così che il massiccio ricorso attuale alle offerte promozionali di una parte della Gdo non venga scaricato sulle imprese di produzione già costrette a subire l’aumento di costi dovuti alle difficili condizioni di mercato.

E’ lunga la lista delle pratiche commerciali sleali – dice Coldiretti Puglia – messe al bando dalla direttiva Ue e recepita dalla legge nazionale. Pagamenti in ritardo (oltre 30 giorni dal termine stabilito di consegna per i prodotti agroalimentari deperibili e superiore ai 60 giorni nel caso di non deperibilità), annullamento dell’ordine da parte dell’acquirente con preavviso breve (inferiore a 30 giorni) e che non consente al fornitore di trovare acquirenti alternativi ai suoi prodotti, modifica unilaterale delle condizioni di un accordo di fornitura – aggiunge Coldiretti Puglia – richiesta al fornitore di pagamenti che non sono connessi alla vendita e di indennizzi per deterioramento o perdita di prodotti agricoli e alimentari che si verificano quando sono già di proprietà dell’acquirente o comunque già nei suoi locali, rifiuto di confermate in un contratto scritto le condizioni di vendita, divulgazione illecita da parte dell’acquirente di segreti commerciali, minaccia al fornitore di ritorsioni commerciali quando il fornitore rivendica i suoi diritti contrattuali, addebito al fornitore del costo sostenuto per i reclami dei clienti anche se questi non ha alcuna responsabilità.

E ancora – insiste Coldiretti Puglia – la restituzione dei prodotti senza alcun pagamento, la richiesta di un pagamento per la messa a disposizione del mercato e di un contributo del costo degli sconti per la promozione e per la pubblicità, il marketing o per il personale impegnato ad organizzare gli spazi dove avviene la vendita dei prodotti.

Ma la legge colpisce anche il meccanismo delle aste al doppio ribasso che provoca forti distorsioni e speculazioni aggravando così i pesanti squilibri di filiera della ripartizione del valore visto che per ogni euro speso dai consumatori per l’acquisto di alimenti meno di 15 centesimi in Italia vanno a remunerare il prodotto agricolo.

Per difendere gli agricoltori dallo strapotere delle grandi catene distributive – conclude la Coldiretti Puglia – si interviene anche sui ritardi di pagamento delle forniture e sulle modifiche non concordate dei contratti, fino ai mancati pagamenti per i prodotti invenduti. E’ stato introdotto nel provvedimento anche l’anonimato di chi denuncia tali vessazioni e viene data alle associazioni di rappresentanza la possibilità di presentare le denunce per conto dei propri soci.

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