OSPEDALE UNICO DI PRIMO LIVELLO: “NON FRAPPORRE SULLA VIA DELL’APPROVAZIONE”
“Non frapporre ostacoli sulla via dell’approvazione della Carta di Ruvo“, lo ribadisce il nucleo base del Comitato dell’Ospedale Unico di Primo Livello all’indomani di possibili problemi in seno a taluni consigli comunali circa l’approvazione della mozione a sostegno della Carta di Ruvo e della Commissione Tecnica.
“A tale riguardo – affermano – ci preme sottolineare che: 1. Questo passaggio istituzionale NON era previsto dalla Carta di Ruvo e quindi NON è stato da noi condiviso in alcun modo, né ne siamo stati minimamente informati; 2. Meno ancora siamo stati coinvolti né avremmo mai approvato di aprire tale percorso istituzionale con un documento, pur condivisibile e ottimo nei contenuti, presentato da un partito politico anziché da organi istituzionali come i sindaci. Quindi continuare a dipingerci come vicini a questo o quel partito, o addirittura servi più o meno sciocchi di Emiliano, non fa onore all’intelligenza né all’onestà dei fessi che dicono queste fesserie“.
“Noi lavoriamo – si legge nella nota – solo per il Territorio e siamo “servi” solo dei malati di oggi e di domani, e della salvaguardia di beni pubblici primari, a partire dalla Salute. Ovviamente NON abbiamo alcuna capacità di indirizzo sulla libera azione del Presidente della Regione e ne rispettiamo ovviamente a priori l’operato, anche quando come in questo caso la pensiamo in maniera diametralmente opposta. A nostro avviso la legittimazione popolare della Carta di Ruvo, cui tutti i sindaci erano presenti e hanno approvato, ha già superato due anni fa questo step. Riproporre questa maratona è un di più che può solo favorire gli intoppi. E qui non possiamo fare altro che ribadire il nostro accorato appello a NON frapporre ostacoli sulla via della approvazione della Carta di Ruvo, peraltro, come detto, già di fatto implicitamente approvata e avallata due anni fa, e che oggi non può essere disattesa senza smentire sé stessi”.
“Il processo partecipativo – proseguono – infatti non è una variante delle solite cose, ma è un metodo completamente nuovo di condividere e prendere decisioni importanti per la Comunità. E la sua caratteristica fondante è che è pubblico, documentato e non smentibile. Niente accordi strani, niente fumose stanze, niente sottobanco. Sarà questo che da’ fastidio? Non lo sappiamo. Ciò che sappiamo è che esiste un chiaro accordo, la Carta di Ruvo, tra chiari contraenti, ovvero Cittadini e Istituzioni, che questo accordo nobile e alto, del tutto disinteressato e lontano da logiche di bassa bottega, è stato fin qui rispettato dai contraenti. Ci aspettiamo che lo sia fino alla fine – che non può che essere imminente. La nostra deadline è chiara e l’abbiamo già detto senza equivoci: oltre luglio sarebbe incomprensibile e indecente. Abbiamo aspettato tutti abbastanza, anche troppo. Duecentomila cittadini e tanti malati aspettano da troppo tempo risposte adeguate. Risposte immediate e definitive. Non è più tempo di indecisioni né di rinvii che nessuno capirebbe. E non è tempo per “ripensamenti” che trasformerebbero la Carta di Ruvo in un boomerang disastroso per qualunque dei contraenti non rispettasse la firma data“.
“Noi siamo pronti – concludono – come sempre a rispettare la nostra Firma sulla Carta di Ruvo. Non abbiamo alcun dubbio che il presidente Emiliano rispetterà la sua. Con la conseguente creazione di una Commissione Tecnica per la creazione di un Ospedale Unico definitivo nel nostro territorio… Siamo per la trasparenza, per la partecipazione, per la Salute, per la rinascita della nostra Democrazia, per il rispetto della Carta di Ruvo e non secondariamente della Carta Costituzionale, che applicata al territorio indica di suo immediatamente le gravissime lacune da correggere senza ulteriore indugio. Invitiamo perciò amichevolmente, col cuore in mano e con il più grande rispetto tutti i sindaci, tutte le maggioranze e tutte le opposizioni coinvolte a guardare al Territorio, a pensare in grande e a costruire insieme a noi un futuro diverso e migliore per tutti. Per la guerra c’è tempo. Ora proviamo a vincere la pace“.