Orgoglio ruvese per le nuove Piazza Matteotti e Piazza Cavallotti di Ruvo di Puglia
“Ho firmato in calce una pagina della storia ruvese!”
Così un emozionato Vito Ottombrini, sindaco di Ruvo di Puglia, alla conferenza stampa di presentazione delle nuove Piazza Matteotti e Piazza Felice Cavallotti che si è svolta il 16 marzo nella sala consiliare di Palazzo Avitaja.
Le due piazze saranno consegnate domenica 20 marzo 2016 ai cittadini ruvesi con una cerimonia religiosa alle 9.30 durante la quale i due siti saranno benedetti e una cerimonia civile alle 11.00.
Il sindaco ha ringraziato tutti coloro che hanno partecipato attivamente alla realizzazione di un progetto sul quale non sono mancati i pronostici infausti di chi vorrebbe l’immobilismo.
Erano presenti anche la vicesindaca con delega ai lavori pubblici, l’assessore Caterina Montaruli; l’architetto Maria Antonietta Curci che ha diretto i lavori; la dott.ssa Alessia Amato della Soprintendenza per i beni archeologici di Bari e l’imprenditore Orazio Saulle, il quale ha rappresentato l’Associazione Temporanea di Impresa (Saulle Impianti srl, Tecnocostruzioni di G. e V. Scardigno, ESI di Salvatore Tumolo) che ha eseguito i lavori. Assente l’Assessore alla Pianificazione Territoriale della Regione Puglia, Anna Maria Curcuruto che non ha mancato di far pervenire il suo plauso come anche l’architetto Giuseppe Teseo della Soprintendenza Belle Arti e Paesaggi di Bari.
2830 giornate lavorative, con turni anche di 14 ore, per la riqualificazione di 7000 mq di Ruvo di Puglia, per la valorizzazione del centro storico della città del Talos che migliorerà la vita dei cittadini ruvesi. Area pedonale con sedute che saranno a breve installate, area wi-fi, centro pulsante di socializzazione e degli eventi politici, culturali e sportivi e – nota storica – un beverino nello stesso punto in cui fu installata la prima fontana ruvese dell’Acquedotto Pugliese: ecco le due “nuove” piazze.
Piazza Matteotti e Piazza Cavallotti, con la loro nuova pavimentazione in pietra lavica e in pietra di Apricena, saranno riconsegnate questa Domenica delle Palme con due mesi e mezzo di ritardo rispetto alla data prevista ma ciò è stato dovuto al ritrovamento, in Piazza Cavallotti, delle zanelle antiche che sono state poi recuperate; al rifacimento della fogna bianca e dell’impianto antincendio. Imprevisti che hanno determinato anche un ampliamento della zona da riqualificare.
Ma è stato sottolineato che i lavori di Piazza Matteotti e Piazza Cavallotti sono stati esempi di interventi programmati per limitare al massimo i danni al sottosuolo. Un sottosuolo che, in questo caso, non ha consegnato reperti storici di rilevante valore anche se è stata creata un’asola archeologica in Piazza Matteotti per futuri scavi.
E’ stato evidenziato, poi, anche il coordinamento tra l’Ufficio Tecnico Comunale e i Vigili Urbani per la ridefinizione della segnaletica stradale.
Questo è un dettaglio importante, soprattutto per i commercianti che operano nella zona che temono che la pedonalizzazione possa influire sulle operazioni di carico e scarico delle merci.
Naturalmente si terrà conto di queste esigenze affinché questa opera di “restyling” del cuore di Ruvo di Puglia, questa opera di “orgoglio ruvese”, come Ottombrini ha evidenziato, porti benefici a tutti.
Il mondo evolve, vivaddìo. Si spera sempre che non evolva mai su impulso di ego ipertrofici e autocelebrativi, né su quello di spiriti vieppiù mercenari. I proclami trionfalistici forse sono un po’ fuori luogo, sia per la tempistica dell’opera (tre mesi in più sono tanti, ché non stavamo costruendo Piccadilly Circus), sia per il modus operandi (non sempre in sintonia col sano confronto democratico). Tuttavia, cosa fatta capo ha: c’è chi apprezzerà sin da subito il look minimalista della nuova piazza, col candore della sua pavimentazione che a qualcuno ha ricordato una pista da pattinaggio; altri partiranno da una decisa avversione, per poi abituarcisi poco a poco, finché magari un giorno si sorprenderanno a pensare che “però, in fondo, non è poi così malaccio…”. Qualcun altro rimpiangerà per sempre la vecchia rotonda, quel patchwork sconnesso di mattoni rossicci, calpestato da generazioni di ruvesi, nel cui addio vedrà l’addio a un altro pezzo del proprio passato.