Attualità

OGGI FESTA DI SAN CLETO E RICOLLOCAZIONE DELLA STATUA LIGNEA RESTAURATA

Ricorre oggi la commemorazione del compatrono di Ruvo di Puglia, San Cleto, e la ricollocazione della sua statua lignea del Settecento recentemente restaurata.

Dalle ore 17.00 fino alle ore 19.00 sarà possibile visitare l’ipogeo e la cisterna (grotta) di San Cleto, presso la Chiesa del Purgatorio.

Alle ore 19.30 sarà celebrata dal padre spirituale don Michele Stragapede, già luogo di culto dei primi cristiani ruvesi.

I lavori di restauro della statua lignea di San Cleto furono affidati alla dottoressa Marisa Camasta, già restauratrice di Gesù Morto e della statua della Deposizione degli “Otto Santi”.

Si resero necessari a causa dell’umidità che ha sollevato nel tempo la pellicola pittorica del simulacro e per la pulizia della stesso. La statua, probabilmente, è opera dell’artista Colombo, ma ciò non è documentato con certezza.

I lavori sono stati seguiti dalla dott.ssa De Bellis della Sovrintendenza di Bari.

La Confraternita del Purgatorio si sofferma sulla storia di San Cleto, in questo scritto:

“Una antica leggenda tramandataci, dice che nell’anno 44 d.C. (appena undici anni dopo la morte di Cristo), sia passato da Ruvo San Pietro e durante uno dei suoi viaggi dalla Terra Santa a Roma abbia lasciato a Ruvo un suo amico, un certo Cleto di origini greche (di Atene) per evangelizzare l’antico popolo rubastino. L’antichissima città di Ruvo era posta al centro di una delle più importanti arterie della rete stradale della Roma imperiale : la via Appio-Traiana.
Cleto riunì la comunità rubastina imponendole anche il battesimo, in un luogo isolato e segreto, praticamente in una antica cisterna dismessa di epoca romana che inizialmente aveva avuto la funzione di alimentare una terma romana, l’odierna “Grotta di SanCleto”.
Eletto dalla comunità rubastina primo Vescovo di Ruvo, successivamente si recò a Roma per presiedere la Cattedra papale.
Successivamente in epoca medievale sulla ormai denominata “Grotta di San Cleto” venne edificata una piccola chiesetta dedicata al Santo dove operava appunto una confraternita al Santo dedicata: la Confraternita degli Incappucciati di San Cleto estintasi i primi del ‘600 e la più antica confraternita esistita a Ruvo.
Se sia stato davvero Vescoso di Ruvo non ci è consentito saperlo perché non vi sono fonti storiche documentate. Ma terzo Papa lo è stato davvero. Nella cronologia Pontificia è citato come Terzo Pontefice Massimo dopo Lino e Pietro.
Morì martire nel 92 d.C.”.

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