Attualità

Nuovi orizzonti per l’Alzheimer “Città Solidali”

Il  Centro Diurno per le Demenze Villa Anita  in collaborazione con lo sportello Alzheimer del distretto di Ruvo di Puglia, Terlizzi, Corato, l’Associazione Alzheimer Italia- Bari e con il  patrocinio del Comune di Ruvo di Puglia, organizza giovedì 20 aprile, dalle ore 1800, presso il Centro Interculturale L.I.N.E.A .  COMUNE via Romanello, 17 a Ruvo di Puglia un incontro dibattito dal titolo : NUOVI ORIZZONTI PER L’ALZHEIMER: “CITTA’ SOLIDALI”.

Il convegno è aperto a tutta la cittadinanza, ai familiari dei malati, agli operatori del settore, a tutti coloro che desiderano approfondire le tematiche relative alla malattia di Alzheimer e alle demenze , conoscere quali sono i servizi presenti sul territorio e quali  le azioni attivabili  per migliorare  la qualità di vita  dei pazienti ma anche dei loro familiari.

In Italia si stima che la demenza colpisca 1.200.000 persone; 269 mila i  nuovi casi all’anno,737 diagnosi effettuate al giorno.

Secondo il piano sanitario nazionale per le demenze,  le regioni ed  i comuni devono creare reti di servizi e di percorsi assistenziali destinati a sradicare  l’indifferenza e lo stigma che avvertono i familiari che affrontano e gestiscono un parente affetto da queste patologie.

Istituire reti di servizi e di percorsi assistenziali è un ambizioso progetto che fa riferimento al protocollo messo a punto in Gran Bretagna dall’Alzheimer’s Society : un percorso finalizzato a creare una comunità amica di persone  ammalate di demenza  per ridurre l’emarginazione,  il pregiudizio sociale nei loro confronti  e in quello dei familiari, migliorare la loro qualità di vita e far si che possano continuare a partecipare alla vita attiva della comunità.

Una rivoluzione low-cost fatta di “piccoli interventi “diffusi, da sviluppare a livello locale con l’impulso di amministrazioni lungimiranti che coinvolga tutti: le istituzioni, le associazioni, le categorie professionali, le scuole, le forze dell’ordine, gli esercizi commerciali, gli uffici aperti al pubblico, le parrocchie …

Si prospetta quindi l’avvio di un processo di cambiamento sociale che possa rendere la città,

con i suoi spazi, le sue iniziative, le sue relazioni sociali pienamente fruibile senza escludere e isolare le persone con demenza.

Il  principio da cui partire è quello di una  città all’interno della quale “ forti  e deboli si sostengono” per sconfiggere lo stigma e la resistenza delle famiglie a  parlarne  perché spesso  scoraggiate dal carente  funzionamento dei servizi.

Costruire una comunità solidale vuol dire quindi intervenire per aiutare la resilienza degli individui e delle famiglie il che è un processo che si costruisce in maniera graduale e   le difficoltà connesse  vanno affrontate nella consapevolezza che la crescita di una comunità solidale serve a migliorare tutto il sistema.

La comunità non deve sostituirsi alla famiglia ma deve valorizzare la libertà e la dignità mantenendo il valore della cura e della persona.

Nella speranza che questa iniziativa possa servire a sensibilizzare le coscienze e con l’auspicio di averla ospite, le inviamo i più cordiali saluti.

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