NONO CANDIDATO: L'ASTENSIONISMO, MINACCIA CONCRETA PER LA NOSTRA CITTA'!
Siamo alla vigilia della presentazione delle liste! Clima teso in città, perché tutti impegnati ad adempiere all’impiegamento burocratico cartaceo da presentare all’ufficio elettorale a partire dalla giornata di venerdì 6 maggio.
La campana suonerà per tutti alle ore 12.00 di sabato 7 maggio.
A quel punto avremo il quadro completo della situazione: candidati alla carica di sindaco e l’esercito di coloro che puntano a un posto nell’aula “Sandro Pertini” di Palazzo Avitaja.
Poi comincerà la sfida sui temi, sui programmi, sulle possibilità concrete e reali di cambiare volto alla città di Ruvo di Puglia.
Negli incontri continui di questi giorni per le registrazioni delle puntate di “A tu per tu”, abbiamo la percezione che ognuno dei candidati abbia chiaro in testa il cosa e come fare per risollevare le sorti di una città abbandonata a sé stessa. Toni moderati e pacati utilizzati da qualcuno, di rottura inequivocabile col passato da parte di altri.
E’ un voto assai indecifrabile perché rispetto al passato dobbiamo fare i conti con il mal di pancia acuto della gente nei confronti della politica, con la presenza massiccia di liste e movimenti civici. C’è chi, invece, dalla politica stessa ci parte con l’ambizione di riportarla ai fasti di un tempo. E, forse, la colpa maggiore da imputare alla classe politica dirigente degli ultimi tempi è quella di non aver saputo formare nuovi uomini di “politica” e a quel punto tutto si è fatto complicato. Questo muro è stato totalmente infranto da chi ha deciso di puntare su liste dall’età media decisamente bassa, o da coloro i quali hanno individuato il candidato sindaco più giovane che questa città ricordi.
E allora la partita è tutta da giocare, assolutamente indecifrabile, con il voto di reazione pronto a far saltare il “banco”.
Cosa si intende per voto di “reazione”? E’ l’indicazione di preferenza di coloro che all’ultimo momento decideranno se recarsi o meno alle urne. I convinti dell’ultim’ora, dopo aver inghiottito fiumi di “Malox”, entreranno nel seggio con un’acidità di stomaco atta a far sentire la propria voce: non c’è sondaggio o proiezione che possa prevederlo, ma farà la differenza. Punirà o premierà oppure sarà espressione del “non voto”.
Perché dinnanzi alla presenza di otto candidati alla carica di sindaco, mi concentro sul voto di reazione? Perché contro ogni previsione, dinnanzi alla discesa in campo di più visione di come risollevare la città, la gente ha avuto l’effetto contrario. Già spaventata dall’immagine della politica che si percepisce dai media o dai fatti concreti, il ruvese si chiude a riccio e opta per restare a casa.
Compito di tutti sarà tornare a ribadire che il voto è un diritto di tutti e che serve far sentire la propria voce con grande senso di responsabilità. L’astensionismo è una minaccia tangibile in questa città ed è un monito che, anche nel caso in cui non dovesse palesarsi in maniera massiccia, deve far riflettere Ruvo di Puglia. Se pensiamo al 2021 come tappa da raggiungere dopo il 5 giugno 2016, dobbiamo tornare a immaginare la politica come mezzo di sintesi, fatta salva la pluralità, fondamentale in democrazia.
E’ un paradosso, ma un dato di fatto scaturito dal dialogo costante con la gente. Il dialogo e la campagna elettorale che sta per entrare nel clou dovranno fare il proprio corso.
Sette uomini e una donna, un numero esagerato di candidati al consiglio comunale, bandiere ammainate in più di una circostanza in nome dell’impegno civile e sociale, partiti minacciati dall’immagine nazionale che si ha degli stessi, ma pronti a far di tutto per ribaltare questa accezione negativa: benvenuti alle elezioni amministrative 2016!
Assisteremo a questa grande sfida tra chi propone un cambiamento radicale, chi lo vuole attuale partendo dal presente. Tutto avvincente, tutto affascinante, purchè il 5 giugno si faccia una scelta vitale: recarsi alle urne e far sentire la propria voce!
non sembra che ci sia una grandissima confusione per tutte queste liste che ci hanno invaso? cui prodest? si sta facendo in modo che non ci si raccapezzi più.su un numero di votanti appena di tredici o quattordicimila(neppure a Roma ci sono tanti pretendenti alla carica di sindaco!), viene da pensare che poi si ricorrerà agli apparentamenti eppoi “pagare le cambiali”. in nome di Dio siamo molto stufi di questi comportamenti che ci danneggiano!
Viva la democrazia….viva la liberta’….franza o spagna purche’ se magna !!!!!!!