"Non la picchiare così – Sola contro la mafia". Francesco Minervini oggi a Ruvo.
In occasione della Giornata Internazionale della Donna nella pinacoteca comunale “D. Cantatore” si terrà, oggi, la presentazione del nuovo libro di Francesco Minervini “Non la picchiare così. Sola contro la mafia”, evento che rientra nella programmazione dell’assessorato alle Politiche Sociali, Istruzione e Pari Opportunità del Comune di Ruvo di Puglia.
A dialogare con l’autore sarà Veronique Fracchiolla, con la lettura di brani, tratti dal libro, interpretati dall’attrice Raffaella Giancipoli. Il dibattito sarà arricchito dalla presenza della dott.ssa Patrizia Lomuscio presidente del Centro Antiviolenza “RiscoprirSi” , associazione che gestisce lo sportello antiviolenza di Ruvo.
“La violenza di genere – dichiara l’assessore Elisabetta Altamura– purtroppo è un tema di grande attualità. Per questo ho voluto che nel programma della Giornata Internazionale della Donna ci fosse un incontro dedicato. Si parlerà di una storia vera, di una donna pugliese che è riuscita a dire basta ai soprusi e a cambiare la propria vita. Il tema della violenza di genere, inoltre, sarà portato all’interno delle scuole incontrando i ragazzi perché l’educazione, la trasmissione dei saperi e il dialogo con i giovani è presupposto necessario affinché atti di violenza possano scomparire.”
Il Libro
Maria è una donna che ha subito violenza. Tanta. Botte su botte. Stuprata, violentata, messa a tacere.
Ma non è quella di Maria una storia solo di botte e sesso subito.
Lei, oggi testimone di giustizia, era la compagna di un boss di quella mafia a lungo ritenuta innocua e che oggi fa due bombe alla settimana in una città come Foggia. Sono rapinatori, usurai, narcotrafficanti. E questo è l’altro cerchio concentrico: la mafia.
Lei si colpevolizza per ciò che ha subito, considera la sequenza delle violenze che la circonda come se fosse la natura delle cose, l’ordine del discorso: questo è il più piccolo ma il più denso dei cerchi concentrici, quello della sterilità della coscienza, della sua assuefazione alla fatalità del male, quello che affoga il dovere del discernimento in una pozzanghera di rimozione.
Poi arriva la vita nel grembo di Maria e il coraggio di spezzare quei cerchi. Tutti.
Di fuggire e testimoniare. Chiedere giustizia collaborando con la giustizia.