NOMINE: PIETRO LATERZA NUOVO PRESIDENTE ASSOCIAZIONE REGIONALE ALLEVATORI; IN PUGLIA IN 10 ANNI – 58% STALLE
Eletto alla presidenza dell’Associazione regionale Allevatori Pietro Laterza, allevatore di Noci classe 1967, che sostituisce Pietro Salcuni, già presidente di Coldiretti Puglia.
Le Associazioni Allevatori sono presenti nelle cinque province pugliesi e con la loro struttura offrono un indispensabile contributo tecnico a tutte le aziende zootecniche presenti sul territorio ed in maniera diretta seguono oltre 41.000 capi bovini allo scopo di migliorare la qualità della produzione lattiera attraverso un lavoro paziente ed altamente professionalizzato di miglioramento genetico delle razze allevate.
“Ringraziamo il presidente uscente Salcuni per l’attività svolta e auguriamo buon lavoro al neo eletto presidente Laterza – dice il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele – in un momento storico molto difficile per la zootecnia che in Puglia ha registrato negli ultimi 10 anni il crollo del 58% delle stalle attive. Sono riuscite a sopravvivere con grande difficoltà appena 2.700 stalle. Ciò è causato principalmente del prezzo del latte, oggi ben al di sotto dei costi di produzione del latte stesso. I nostri allevamenti versano in una grave situazione, dovuta non solo alla crisi, ma anche e soprattutto a queste evidenti anomalie di mercato che mortificano il lavoro degli allevatori per colpa di alcuni caseifici locali che in maniera unilaterale hanno deciso di ridurre il prezzo del latte alla stalla. In particolare i mangimi (+9,1%) ed il costo energetico (+8%) hanno notevolmente appesantito il bilancio delle aziende zootecniche regionali. La vera e unica indicizzazione di cui il comparto zootecnico ha bisogno è il vincolo indissolubile tra il prezzo del latte alla stalla e il costo di latte e formaggi che i consumatori acquistano nei negozi e nei supermercati”.
In Puglia a fronte dei 1.939 allevamenti che producono 3,6 milioni di quintali di latte bovino, le importazioni di latte dall’estero raggiungono i 2,7 milioni di quintali, e i 35mila quintali di prodotti semi-lavorati quali cagliate, caseine, caseinati e altro, utilizzati per fare prodotti lattiero-caseari che vengono, poi, venduti come prodotti lattiero-caseari “Made in Puglia”.
“Oltre all’inganno a danno dei consumatori – denuncia Angelo Corsetti, Direttore di Coldiretti Puglia – si tratta di concorrenza sleale nei confronti degli stessi industriali e artigiani che utilizzano esclusivamente latte locale. In un momento difficile per l’economia dobbiamo portare sul mercato il valore aggiunto della trasparenza con l’obbligo di indicare in etichetta l’origine degli alimenti, ma anche con l’indicazione delle caratteristiche specifiche del latte a lunga conservazione, ma anche di quello impiegato in yogurt, latticini e formaggi”.
Determinante l’annunciata moratoria sui debiti degli allevamenti da latte e da carne bovina e suina per non fare chiudere le imprese agricole che da troppo tempo sono costrette a lavorare con prezzi di vendita al di sotto dei costi di produzione. Servono misure nazionali di rapida attuazione con una moratoria su mutui e prestiti agli allevamenti di 24/36 mesi, nonché un riposizionamento debitorio dal breve al medio lungo termine ed un impegno straordinario sui fondi di garanzia.