Negro replica sulla questione dell’accesso a RED
“Sul Reddito di dignità va evitata ogni strumentalizzazione e la tentazione di sminuire la portata di una misura, per certi versi storica nella nostra Regione e in Italia, che riguarda migliaia di cittadini che versano in stato di indigenza ed estrema necessità”.
L’assessore al Welfare Salvatore Negro replica al presidente del Consorzio dell’Ambito di Maglie, Ada Fiore.
“Innanzitutto – sottolinea Negro – il dato di cui parla Ada Fiore è ancora parziale e riguarda un terzo delle domande presentate. A febbraio saranno comunicati gli esiti di tutte le altre domande. Quanto alla rigidità dei requisiti di accesso occorre fare alcune precisazioni. Il ReD amplia notevolmente la platea dei potenziali beneficiari, aprendo anche a nuclei con figli maggiorenni e altri carichi familiari specifici, mentre la misura nazionale SIA è riservata solo a nuclei familiari con minori; basti pensare che la stima degli esiti positivi in Puglia è quella di sforare il 45% delle domande presentate, a fronte di circa il 25% in Italia. La soglia ISEE di 3.000 Euro è stata fissata a livello nazionale e adottata in tutte le Regioni italiane e non può essere modificata da una Regione che non ha competenza in materia.
Altra questione è la verifica del cumulo di 600 euro mensili, un requisito necessario secondo la ratio per cui occorre dare prima la priorità alle persone che non hanno alcun altro beneficio economico assistenziale e previdenziale, anche se questo purtroppo, soprattutto nel Mezzogiorno, significa penalizzare coloro che, anche per ragioni di necessità, convivono con parenti molto anziani e non autosufficienti. Inoltre, la quantificazione economica del sussidio assegnato è correlata al numero dei componenti del nucleo familiare. Ci auguriamo veramente che nessuno abbia alimentato esagerate ed erronee aspettative nei cittadini evocando per tutti un assegno di 600 euro mensili, avendo invece sempre puntualizzato che 600 euro costituisce il massimo erogabile per nuclei di 5 o più componenti”.
“Altra questione – continua l’assessore al Welfare – per le domande risultate ammissibili, cioè in possesso dei requisiti di accesso, l’ammissione è decretata dal superamento della soglia dei 45 punti minimi derivanti da valutazione multidimensionale. Anche per questo criterio di priorità, va evidenziato che la soglia dei 45 punti è stata fissata a livello nazionale, ma in Puglia proprio grazie al ReD, siamo nelle condizioni di abbassare il livello minimo di accesso, in relazione alla dotazione finanziaria complessiva, implementata anche da fondi di bilancio autonomo.
Infine riguardo ai tempi di accesso alla misura, va evidenziato che il ReD è una misura complessa, come lo è il SIA nazionale, con alcune facilities che solo a livello regionale siamo riusciti a introdurre grazie allo sforzo che la Regione Puglia ha fatto per ridurre gli oneri a carico dei Comuni che non hanno dovuto sostenere investimenti per le procedure informatiche e la cooperazione applicativa con INPS per la verifica degli ISEE e dei contributi dei singoli richiedenti; inoltre è stato consentito che in fase di presentazione delle domande non fossero i Segretariati sociali a ricevere le domande dei cittadini, ma solo gli sportelli CAF e Patronati.
E ancora, abbiamo attivato un apposito catalogo informatico per la raccolta dei progetti di tirocinio e di sussidiarietà, mentre riconosciamo il ruolo prezioso e insostituibile che i Comuni devono svolgere nella fase di presa in carico dei cittadini ammessi per il più corretto progetto di attivazione e di inclusione sociale. A tal riguardo la Regione Puglia è già pronta per l’avvio della procedure di selezione delle risorse umane per il potenziamento delle strutture comunali, per le quali ancora attendiamo che alcune Conferenze dei Sindaci si pronuncino sulla delega alla Regione oppure per l’esperimento in proprio”.