Cultura

MUSEO “JATTA” DI RUVO DI PUGLIA, SISTO E D’ATTIS (FI) INTERROGANO IL MINISTRO

Come preannunciato il 30 novembre in consiglio comunale dalla capogruppo di Forza Italia Mariatiziana Rutigliani, è stata depositata interrogazione parlamentare a firma degli onorevoli D’Attis e Sisto su sollecitazione dei consiglieri comunali di Ruvo di Puglia.

“Una delle più ricche e complete collezioni archeologiche della Puglia classica e romana, dal grande valore storico, ma anche economico in quanto meta per decine di migliaia di turisti, attualmente non fruibile dal pubblico: è per questo che sul Museo Nazionale “Jatta” di Ruvo di Puglia, chiuso a causa del Covid, abbiamo interrogato il ministro dei beni culturali”. Lo dichiarano i deputati pugliesi di Forza Italia Francesco Paolo Sisto e Mauro D’Attis. “Ma facciamo un passo indietro”, proseguono. “Da oltre un anno, il Ministero per i beni e le attività culturali ha stanziato fondi per l’esecuzione dei lavori di ristrutturazione e restauro del museo pari a 1 milione e centomila euro ma, ad oggi, ancora non risulta essere stata effettuata la gara per l’assegnazione dell’appalto. Alcune opere, peraltro, sono state trasferite nel Castello Normanno Svevo di Bari per una mostra temporanea, ma probabilmente ci resteranno fino alla conclusione dei lavori. Ora, il museo è
l’unico in Italia che conserva ancora la disposizione originaria voluta dal suo fondatore nell’Ottocento ed ospita vasi di terracotta datati dal settimo al quarto secolo avanti Cristo: un patrimonio apprezzatissimo da cultori e turisti, tanto che la chiusura al pubblico può determinare un grave danno economico per Ruvo e per tutta la terra di Bari. Tanto basta per coglierne la rilevanza e la necessità di chiedere al ministro se sia a conoscenza della situazione e se voglia intervenire per accelerare i tempi di aggiudicazione della gara per i lavori di restauro. Ma non solo -concludono Sisto e D’Attis- perché le oltre 2000 opere devono continuare a rappresentare un’opportunità per Ruvo e nelle more dei lavori, perciò, chiediamo che il governo individui nel territorio comunale una location alternativa in grado di ospitare l’intera collezione, rendendola fruibile dal pubblico”.

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