MONS. MARTELLA PER TUTTI, DON GINO PER POCHI
Una brutta notizia ha squarciato la serenità della diocesi di Ruvo di Puglia, Molfetta, Giovinazzo e Terlizzi. Un infarto ha stroncato prematuramente Mons. Martella, vescovo della nostra diocesi dal 10 marzo 2001.
La sua figura si erge all’indomani della scomparsa di Don Tonino Bello e del trasferimento di Mons. Donato Negro.
Sarebbe stato difficile per tutti raccogliere un’eredità così forte e carica di santità, e Mons. Martella ha cercato di porsi in maniera differente rispetto al suo predecessore.
Scelse come motto episcopale “Propter nomen suum”, “Per amore del suo nome” ispirandosi a Cristo Buon Pastore.
Uomo dedito agli studi, ha dovuto affrontare momenti delicati per le città facenti parte della diocesi: ha dovuto combattere il crimine e fare i conti con omicidi che hanno tolto serenità ai cittadini. La sua battaglia per la legalità, l’avrebbe visto protagonista a Terlizzi in una manifestazione voluta da tutti per sconfiggere la mala vita, ma il suo cuore non ha retto. Ha dovuto guidare le Chiese della nostra diocesi, nel frangente in cui i parroci hanno dovuto fare i conti con lo scetticismo derivante dalla crisi economica.
In alcuni momenti ha avuto molto coraggio, puntato molto sulla comunicazione e ha dato tanta fiducia ai parroci più giovani perché in loro credeva tanto.
Non è mai riuscito a far breccia nel cuore dei ruvesi che lo hanno visto sin da subito con un pizzico di distanza, forse perché rispecchiava una Chiesa arcaica fatta di gesti e simboli che ormai non riscuotono più tanto entusiasmo.
Ma il Don Gino era assai diverso da quello che Mons. Martella mostrava, ma questo passaggio in pochi lo hanno percepito.
L’ultima apparizione nella nostra città è concisa con la processione dell’Ottavario del Corpus Domini e non era sembrato in formissima, a causa della fatica di un cuore sofferente per via dei suoi problemi cardiaci e per il polverone della Casa Divina Provvidenza che di striscio lo aveva colpito e ferito.
Nel pomeriggio i solenni funerali alle ore 16.00 nella Cattedrale di Molfetta, prima che la salma venga trasportata a Depressa.