Agricoltura

MIGLIORA QUALITA’ ARIA IN PUGLIA CON LIMITAZIONI A SPOSTAMENTI

Con l’emergenza Covid è migliorata la qualità dell’aria in Puglia, unico effetto positivo dovuto alle limitazioni degli spostamenti che hanno di molto ridimensionato la circolazione stradale nei centri urbani che hanno bisogno di foreste urbane con una connessione ecologica tra le città, i sistemi agricoli di pianura a elevata produttività e il vasto e straordinario patrimonio forestale presente nelle aree naturali.

E’ quanto propone Coldiretti Puglia, in occasione della presentazione del primo “Rapporto nazionale sulla qualità dell’aria” relativo all’anno 2019 da parte dell’’Istituto superiore per la ricerca e la protezione ambientale (Ispra), svolto dal Sistema nazionale per la protezione ambientale (Snpa), a cui ha collaborato Arpa Puglia.

“Positivo il dato delle diminuzioni delle concentrazioni degli inquinanti registrate – afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia – in correlazione con le limitazioni della mobilità introdotte con l’emergenza COVID-19. In condizioni normali, invece, è allarme smog nelle città, dove in Puglia il rischio è legato anche alla scarsità di aree verdi, con Barletta che registra una percentuale di verde pubblico dello 0,2%, Foggia, Andria e Brindisi dello 0,3%, Lecce e Trani dello 0,4%, Taranto inferiore all’1, solo Bari supera il 2%, con molte città della Puglia dove la dotazione di verde pro capite non supera i 10 metri quadrati per abitante, sulla base dei dati ISPRA, con il valore più basso registrato a Barletta pari a 3,9 metri quadri per abitante”.

Per questo Coldiretti e FederForeste hanno formulato una proposta con Federforeste con il progetto “Bosco vivo e foreste urbane”, coerente con gli obiettivi di politica ambientale dell’Unione Europea e potrebbe trovare dunque opportunità di finanziamento attraverso il Programma Next Generation UE.

Con l’inquinamento dell’aria che è considerato dal 47% dei cittadini la prima emergenza ambientale secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’, bisogna intervenire in modo strutturale ripensando lo sviluppo delle città e favorendo la diffusione del verde pubblico e privato con le essenze più adatte alle condizioni climatiche e ambientali dei singoli territori. L’obiettivo – precisa la Coldiretti Puglia – è quello di creare vere e proprie oasi mangia smog nelle città dove respirare area pulita grazie alla scelta degli alberi più efficaci nel catturare i gas ad effetto serra e bloccare le pericolose polveri sottili.

Una pianta adulta – precisa Coldiretti – è capace di catturare dall’aria dai 100 ai 250 grammi di polveri sottili e un ettaro di piante elimina circa 20 chili di polveri e smog in un anno. A provocare lo smog nelle città – continua la Coldiretti – è l’effetto combinato dei cambiamenti climatici, del traffico e della ridotta disponibilità di spazi verdi.

La situazione è diversa nelle aree rurali dove le foreste hanno continuato a espandersi, a causa dell’incuria e dell’abbandono, diventando vere giungle ingovernabili.

Per difendere il bosco italiano occorre creare le condizioni – rileva Coldiretti Puglia – affinché si contrasti l’allontanamento dalle campagne e si valorizzino quelle funzioni di sorveglianza, manutenzione e gestione del territorio svolte dagli imprenditori agricoli. Il progetto – sottolinea la Coldiretti – si pone quindi anche l’obiettivo di gestire il patrimonio forestale in maniera sostenibile per contribuire al raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050 favorendo lo stoccaggio del carbonio da parte delle superfici forestali e delle foreste urbane. Un impegno importante anche per assicurare un presidio attivo contro il dissesto idrogeologico, incendi ed altre forme di impoverimento dei territori, contrastare l’abbandono di tale aree e valorizzare la filiera del legno 100% Made in Italy anche al fine di scongiurare le importazioni illegali di legno. Un obiettivo che richiede una programmazione pluriennale della messa a dimora, coltivazione e manutenzione delle foreste da parte degli agricoltori e degli imprenditori del verde – conclude Coldiretti Puglia – rilanciando i servizi di consulenza e le attività turistiche ricreative in tali aree.

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