Attualità

Matteo Giannone e la sua seconda vita!

La storia di Matteo Giannone è di un’intensità incredibile. Fatta di emozioni, di voglia di vivere, di energia contagiosa.

Il 18 agosto 2015 la guardia giurata di Ruvo di Puglia, fu coinvolto in un incidente stradale  sulla Terlizzi-Molfetta. Il ruvese era alla guida della Fiat Grande Punto del servizio di vigilanza “Aldo Tarricone e proveniva da Bari. All’altezza della Sala Ricevimenti “Relais degli Ulivi” si scontrò formalmente con una Lancia Y  guidata da un giovane di 21 anni di Terlizzi, impiegato presso un noto atelier fotografico della città.

Il terlizzese fu ricoverato in rianimazione in prognosi riservata presso l’ospedale San Paolo di Bari, mentre la guardia giurata, trasportata al Policlinico di Bari, cominciò un personale calvario: “Sono soddisfatto della mia vita perché grazie al Signore ho avuto la possibilità di rinascere per la seconda volta e di essere ottimista, di essere più indulgente con tutti.” E’ questo quanto rimasto nell’animo di Matteo Giannone, parole di un uomo che grazie alla forza di volontà e all’amore per la sua famiglia, è rinato a nuova vita. Non è sensazionalismo!

Forte trauma cranico, due fratture al femore e alcune costole rotte: era questo  il referto dell’ospedale San Paolo di Bari dove fu ricoverato quel giorno. Fu rilasciata una prognosi di quaranta giorni ma si notavano miglioramenti. A un tratto, tutto si aggravò  tanto da trasferirlo al reparto di rianimazione, dopo l’operazione all’anca. Ma alla fine ha vinto lui per la sua gioia personale e dei suoi cari che mai lo hanno abbandonato in questa battaglia!

Ed è dai ringraziamenti che vuole ricominciare a parlare di quello che gli è accaduto: “Voglio ringraziare mia moglie, la mia famiglia! Sono in debito con tutti loro per quanto hanno fatto per me, per l’affetto che mi hanno trasmesso. Ho lottato per la vita e voglio ripagare tutti giorno dopo giorno dando il massimo per loro. Attraverso ruvesi.it voglio far giungere il mio grazie a tutti i ruvesi per il calore che mi hanno trasmesso in quei giorni difficili. Tutt’ora il telefono è incandescente, segno del fatto che quello che ho seminato precedentemente ha prodotto un “dolce” raccolto. Grazie ai colleghi e a tutti coloro che non mi hanno mai fatto sentire solo. Grazie a Luca Mangiatordi, mio fisioterapista di fiducia, capace con la sua professionalità di rimettermi in sesto rapidamente!”.

Cosa ricordi di quel  giorno?

“Dell’incidente non ricordo nulla. Mi sono svegliato e mi sono ritrovato in un letto d’ospedale senza sapere il motivo. Mia moglie mi ha raccontato quello che è successo. Sembra tutt’ora un sogno. Ma grazie all’affetto della mia famiglia e dei miei amici ne sto uscendo…”.

Il tuo percorso verso la guarigione completa, procede a grandi passi!

“Sono stato in rianimazione circa un mese, poi sono stato trasferito in riabilitazione ma non ero completamente cosciente di quello che mi stava capitando. Il percorso riabilitativo lo sto affrontando con lo spirito di un primatista”.

Cosa si aspetta dal futuro?

“Sento una grande forza interiore. Il mio obiettivo è quello di recuperare il più presto possibile per me, per le mie bimbe e per mia moglie che, poco prima dell’incidente, mi aveva annunciato l’arrivo della seconda bimba. Non voglio più perdermi nulla della vita di mia moglie e delle mie figlie”.

Che approccio ha ora con la vita?

“La mia vita è cambiata. Ogni momento prego e ho tanta voglia di vivere e di fare del bene a tutti. Questa  esperienza mi fa vedere la vita con occhi nuovi”.

Hai tanta energia da sprigionare, progetti per il futuro?

“Vorrei assolutamente fare qualcosa per il bene della collettività, in modo da ricambiare quanto ho ricevuto! Ho tanti progetti sicuramente per questa città ho ancora tanto da fare”.

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